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Il test salivare per il Coronavirus con la risposta in 6 minuti

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-07

Il Test rapido salivare (Trs) in grado di rilevare il Coronavirus “in pochissimi minuti funziona e sarà presto messo in commercio con un vero e proprio kit”.

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Il ricercatore di Odontoiatria Lorenzo Azzi, il professor Mauro Fasano, esperto in Biochimica e la ricercatrice Tiziana Alberio hanno realizzato un test salivare che consente in un tempo che va dai 3 a 6 minuti per capire se una persona è infettata da SARS-COV-2. Spiega oggi Fasano al Gazzettino: «Un’azienda di Reggio Emilia è già al lavoro per realizzare i primi prototipi, nel giro di due settimane saranno pronti. Sceglieremo quello che ci pare più promettente, faremo nuove sperimentazioni e se, come pensiamo, i risultati confermeranno quelli che abbiamo già ottenuto, il test potrebbe essere validato e utilizzabile prima dell’estate. Non significa che potrà essere venduto al supermercato o in farmacia, per quello serviranno due anni, però potrà essere utilizzato con la presenza di un medico. Di fatto è una scatoletta, in cui si inserisce la saliva, con le due strisce di reagenti. Se entrambe diventano rosse, significa che c’è l’infezione. Il principio è lo stesso del test di gravidanza».

Il test salivare per il Coronavirus con la risposta in 6 minuti

Secondo la nota dell’Università dell’Insubria e dell’Asst dei Sette Laghi, il test sarà in grado di diagnosticare la positività anche su soggetti asintomatici, peculiarità importante alla luce della progressiva riapertura delle attività produttive. A dirigere l’equipe che ha messo a punto il test sono stati il rettore dell’università Angelo Tagliabue, professore di Odontostomatologia, e Paolo Grossi, infettivologo referente regionale e ministeriale per l’emergenza Covid-19, su input del ricercatore di Odontoiatria Lorenzo Azzi e del professor Mauro Fasano, esperto in Biochimica. La realizzazione dei reagenti e dei kit è avvenuta nei laboratori dell’Insubria a Busto Arsizio (Varese) ed è stata coordinata dalla ricercatrice Tiziana Alberio.

L’idea è venuta a Lorenzo Azzi, che è un ricercatore di odontoiatria: realizzata con il professor Fasano, è stata sperimentata sui primi pazienti insieme all’ospedale di Varese. «I risultati sono molto incoraggianti – dice Azzi – perché tra i negativi c’è un margine di errore di solo il 10 per cento, tra i positivi un po’ più alto. Diciamo che su cento che risultano positivi, una ventina in media sono falsi positivi. Ma con il prototipo contiamo di migliorare ulteriormente l’attendibilità della risposta». Per una diagnosi precisa servirebbe comunque il secondo passaggio con il test molecolare della saliva o con il tampone rinofaringeo, ma comunque una prima scrematura così rapida apre opportunità importanti.

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Il Test rapido salivare (Trs) in grado di rilevare il Coronavirus “in pochissimi minuti funziona e sarà presto messo in commercio con un vero e proprio kit”.

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