Test per entrare in Sardegna: il Tar sospende l’ordinanza di Solinas

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-09-17

Il Tar della Sardegna ha accolto il ricorso del governo sospendendo l’ordinanza del governatore della regione Christian Solinas che imponeva test Covid obbligatori per chiunque arrivasse nell’Isola

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Il Tar della Sardegna ha accolto il ricorso del governo sospendendo l’ordinanza del governatore della regione Christian Solinas che imponeva test Covid obbligatori per chiunque arrivasse nell’Isola, a partire da lunedì 14 settembre. Lo hanno deciso i giudici amministrativi con un decreto, a firma del presidente del Tribunale amministrativo Dante D’Alessio, che ha accolto la domanda cautelare di sospensiva proposta dall’avvocatura dello Stato per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri. Fissata anche la data dell’udienza di merito: sarà il 7 ottobre

Test per entrare in Sardegna: il Tar sospende l’ordinanza di Solinas

Con questa decisione vengono sospesi gli effetti dell’ordinanza numero 43 dell’11 settembre che prevedeva per tutti passeggeri in arrivo dall’estero o dal territorio nazionale la presentazione, all’atto dell’imbarco, dell’esito di un “test – sierologico (IgG e IgM) o molecolare (RNA) o Antigenico rapido – eseguito non oltre le 48 ore dalla partenza, che abbiano dato esito negativo per covid-19”. Alternativamente si poteva autocertificare di “essersi sottoposti, nelle 48 ore antecedenti all’ingresso nel territorio regionale, ad un test sierologico, molecolare o antigenico, il cui esito è risultato negativo”. Secondo la tesi del Governo il provvedimento, invece, viola l’articolo 16 della Cosituzione sulla libera circolazione delle persone. Il ministro per gli affari regionali Francesco Boccia intervenendo alla Festa dell’Unità a Modena aveva annunciato di aver aperto “una istruttoria” sulla legittimità delle recenti ordinanze del Piemonte e della Sardegna sulla scuola e sul cosiddetto “passaporto sanitario”: «Non esiste in nessun Paese un passaporto sanitario, non tra un Paese e un altro, figuriamoci tra una regione e l’altra. O siamo persone serie o significa usare le istituzioni per fare propaganda, ed è inammissibile. Non esiste nessun passaporto — ha insistito Boccia — è incostituzionale dire che uno si può muovere solo se è sano, oltre al fatto che non serve a niente se è per il Covid».  Il governo è pronto a impugnarle e ha già dato mandato all’avvocatura dello Stato di valutare se esistono gli estremi per azzerarne da subito gli effetti con il ricorso al Tar. Repubblica spiegava:

Un’ordinanza, oltretutto, poco chiara nella sua formulazione ( dove l’obbligo a presentarsi con un certificato di tampone negativo diventa alla fine un invito) e anche difficilmente applicabile visto che per chi arriva ( a cominciare dai sardi che rientrano per votare) è quasi impossibile trovare un laboratorio che in 48 ore esegua il tampone e consegni l’esito. E per chi volesse farlo appena sbarcato in Sardegna le possibilità sono ancora più esegue: una sola struttura in tutta la Regione abilitata a fare i tamponi (a Olbia) e solo 13 laboratori per i sierologici. Un primo risultato l’ordinanza di Solinas però l’ha già ottenuto: disdette da parte dei turisti di fine stagione scoraggiati dalle complicazioni.

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Anche l’ordinanza del governatore del Piemonte Cirio sulla scuola è a rischio: “Sulla scuola – ha detto Boccia mi sarei aspettato un contributo dalla destra, quello che non abbiamo avuto prima. Quello che non è ammissibile è che in queste ore alcune regioni, penso a Piemonte e Sardegna, approvino delle ordinanze per proprio conto, dopo aver chiuso all’unanimita con tutte le altre regioni accordi che ahanno messo in sicurezza” una serie di servizi tra cui scuola o trasporti. Boccia ha quindi annunciato da parte del suo dicastero una verifica della legittimità delle ordinanze: “quando le istruttorie verranno completate ci pronunceremo. Tuttavia lasciatemi chiedere: se abbiamo approvato all’unanimità le regole sulla sicurezza – e mi riferisco al Piemonte – che senso ha intervenire sull ‘organizzazione scolastica, dove probabilmente non ha competenza, che è dei dirigenti scolastici? Non anticipo giudizi, attendo l’istruttoria, ma perché creare scompiglio nella scuola?”

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