La telefonata di Figliuolo a De Luca ribelle del vaccino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-04-13

Una telefonata e una dichiarazione pubblica che mette in chiaro che non saranno accettate deviazioni ed eccezioni rispetto alle priorità della campagna vaccinale. Cosa è successo tra De Luca e Figliuolo

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Una telefonata e una dichiarazione pubblica che mette in chiaro che non saranno accettate deviazioni ed eccezioni rispetto alle priorità della campagna vaccinale. Ecco cosa è successo dopo che De Luca ha annunciato di non voler rispettare il criterio delle fasce di età

La telefonata di Figliuolo a De Luca ribelle del vaccino

Il generale Francesco Paolo Figliuolo, l’alto ufficiale chiamato dalla politica a gestire l’immunizzazione degli italiani aggiorna il piano vaccinazioni e, al Corriere della Sera, assicura: “A fine maggio saremo comunque in grado di passare alle categorie produttive per far ripartire il Paese. Lo dicono i numeri: nel trimestre che va da aprile a giugno avremo 45 milioni di dosi, vuol dire 15 milioni al mese. È la quantità giusta”. Al presidente della Campania Vincenzo De Luca che annuncia di voler vaccinare ‘altre categorie oltre agli over 80’, Figliuolo risponde: “Sbaglia chi pensa di poter trascurare anziani e fragili. Anche io voglio riaprire l’Italia, ma soltanto quando avrò messo al sicuro chi rischia la vita”. Repubblica racconta che oltre alla dichiarazione pubblica ieri è avvenuta una telefonata tra i due:

La telefonata più complessa della giornata spetta a Figliuolo. Sente De Luca per mettere in chiaro che non saranno tollerate eccezioni. Tutto nasce da un’idea del governatore campano, che pubblicamente si smarca dal governo: «Una cosa è il rigore, altro la stupidità. Una volta completati gli ultra ottantenni e i fragili – sostiene – non intendiamo procedere per fasce di età. Lavoreremo anche sui settori economici, perché altrimenti quando avremo finito le fasce di età l’economia italiana sarà morta». Un modo, tra l’altro, per “coprire” gli operatori turistici delle isole della Campania, che il presidente di Regione vorrebbe rendere al più presto “Covid free”.

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”Non ci saranno deroghe – ha messo in chiaro il commissario – La campagna di vaccinazione deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale, senza deroghe ai principi che lo regolano”. Si litiga anche sulle isole Covid free. Ma intanto la campagna di somministrazioni subisce un’importante battuta d’arresto, o meglio viene sconfessato l’obiettivo difeso in queste settimane, quello delle 500mila dosi al giorno a fine aprile. Soprattutto a causa dei ritardi e dell’insufficienza di dosi, si passa a quota 315 mila ogni 24 ore tra il 15 e il 22 aprile, quando in Italia arriveranno circa 4,2 milioni di dosi tra Moderna, Pfizer e J&J, un quantitativo senza precedenti. Eppure per il mezzo milione di dosi al giorno, con ogni probabilità, ci sarà ancora da attendere

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