Economia
I tassi dei mutui e l’effetto surroghe
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-10-21
In settembre e ottobre un’ondata di surroghe, che raddoppiano rispetto a un anno fa. Domina il fisso: è l’opzione più utilizzata, anche tre volte di fila, per abbassare il costo
Secondo i dati di Osservatorio Crif, per la prima volta dopo nove mesi di contrazione la domanda di mutui è tornata in territorio positivo: è l’effetto surroghe. Spiega oggi Il Sole 24 Ore che ad agosto i tassi dei mutui hanno toccato nuovi minimi storici e gli italiani, come se spostare il mutuo da una banca all’altra fosse pari a cambiare gestore telefonico, si sono mossi rapidamente.
I dati in questo senso sono inequivocabili: secondo MutuiOnline.it, a settembre 2019 le surroghe hanno subito un incremento del 100%, in termini di volumi, rispetto a settembre 2018. Sono praticamente raddoppiate. E la proiezione finale per ottobre traccia un passo di incremento intorno al 94%. L’accelerazione delle surroghe si ricava anche dall’Osservatorio Crif che, rilevando le richieste sia dei mutui via web che di quelli allo sportello, ha un campione vicino all’80% del mercato generale: per la prima volta dopo nove mesi di contrazione, a settembre la domanda di mutui – includendo tanto i nuovi mutui quanto quelli di surroga – è tornata in territorio positivo. E questo, ragionevolmente, proprio grazie al boom delle surroghe.
È bene ricordare che dal 2007 le surroghe – con cui si sposta un vecchio mutuo presso una nuova banca che offre condizioni migliori – sono gratuite. Non ci sono costi notarili perché non viene modificato l’importo del mutuo e, quindi, i valori su cui si regge l’ipoteca non vanno modificati. Ed eventuali altri oneri sono a carico della nuova banca. A conti fatti quella partita a settembre può considerarsi la terza ondata di surroghe in Italia, dopo quelle registrate tra il 2014 e il 2015 e tra il 2017 e metà 2018. Nel frattempo i tassi sono nettamente scesi: oggi nelle migliori condizioni, quelle di un mutuo non superiore al 50% del valore della casa, il tasso fisso è precipitato sotto l’1%, per non parlare del variabile che si attesta intorno allo 0,6% . Così il mercato delle surroghe, che sembrava chiuso nel 2018 quando i tassi avevano aggiornato nuovi minimi, percepiti allora come irripetibili, si è nuovamente aperto anche per chi ha surrogato l’anno scorso.
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