Non solo TAP e TAV: tutte le infrastrutture a rischio M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-07-25

Opere per 40 miliardi sotto la lente dei grillini. Con l’ipotesi di bloccare tutto. E i rischi di danno erariale dietro l’angolo

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Non solo il TAP da bloccare in due settimane (copyright Alessandro Di Battista) o la TAV condita dai giochi di parole di Danilo Toninelli: il MoVimento 5 Stelle punta su una serie di infrastrutture come la pedemontana lombarda, l’autostrada in Valtrompia, l’alta velocità ferroviaria Brescia-Verona, la pedemontana veneta, il Mose, il passante di Genova e il Terzo Valico. Nell’infografica pubblicata oggi dal Corriere della Sera si riepilogano le Grandi Opere attualmente a rischio, per un totale di 40 miliardi di euro. In tutti questi casi il MoVimento 5 Stelle non ha ancora avviato alcuna procedura di rottura rispetto a quanto già firmato e agli accordi già presi, ma ha mandato segnali come quello di Di Maio ad Arcelor-Mittal per ILVA.

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Le infrastrutture contestate dal M5S (Corriere della Sera, 25 luglio 2018)

Ma ci vuole comunque un grimaldello giuridico per bloccare le opere senza rischiare conseguenze giuridiche sia per le casse dello Stato sia nei confronti di chi ha preso la decisione (il danno erariale, che per i grillini è come la kryptonite per Superman, è dietro l’angolo). Per questo su alcune grandi opere il M5S sembra aver già mollato, come sul TAP per la quale a combattere è rimasta solo Barbara Lezzi, mentre su altre cercherà di giocare sul piano della diplomazia per ottenere successi concreti prima di far saltare il tavolo come sulla TAV. E in ogni caso dovrà fare i conti con la Lega, che è favorevole a tutti questi progetti.

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