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L’operatore sanitario che affronta in piazza i no-vax per contrastare le fake news
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2021-12-05
Stanislav Nizzi e il suo impegno anche fuori dall’ambulanza: “Vengo in piazza per convincere le persone a vaccinarsi”
Tra i tanti no-vax e no Green pass che in queste settimane stanno scendendo in piazza c’è anche lui, Stanislav Nizzi, un ragazzo di soli 21 anni. È un operatore sanitario e lavora a Como dentro ad un’ambulanza. Durante la manifestazione dei No Green Pass, ha deciso di scendere in piazza Duomo a Milano per far sentire la sua voce.
L’operatore sanitario che affronta in piazza i no-vax per contrastare le fake news
E proprio nel corso dell’ultima manifestazione ha parlato a Repubblica delle ragioni che lo hanno spinto nelle piazze.
“Ho vissuto la realtà di Bergamo, Como e Milano. Sono venuto già la settimana scorsa in piazza per caso e mi sono imbattuto in persone con idee molto confuse. Non è la classica persona che mi dice ‘io sono no vax’. Era in teoria un corteo per il no Green pass e siamo passati ai negazionisti. Ci sono persone che mi dicono che c’è il 5G dentro al vaccino, che non sanno cosa c’è dentro e hanno paura. Ci può stare però la mala informazione in questo caso e la fomentazione alla violenza è un’attuale realtà”, spiega Stanislav.
“Io sono dentro i gruppi di Telegram di queste persone che organizzano questi cortei e passano veramente tante fake news riguardo a vaccini, cure e terapie intensive. La cattiva informazione potrebbe creare grandi disagi sia per l’ordine pubblico che per le persone stesse perché se non sono informato bene è ovvio che non voglio fare il vaccino ma se ho qualcuno di competente che sa di queste cose la persona ci ripensa”, aggiunge.
“Sono venuto in piazza per convincere quante più persone manifestino contro il green pass a vaccinarsi. Lo farò tutti i sabati a venire cercando di informare quante più persone dalla mala informazione e dalle fake news. Ho ricevuto minacce di morte e insulti, mi hanno anche aspettato fuori dalla stazione a Roma ma non sono spaventato. Ognuno può dire la sua. Il mio intento è quello di argomentare le mie ragioni e tornare nelle piazze per informare la gente”, conclude il giovane sanitario.