Il sondaggio di Piazzapulita sul governo M5S-Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-03-16

Le preferenze dei sondaggi vedono in crescita l’ipotesi di governo Salvini-Di Maio. La Lega e il MoVimento 5 Stelle crescono a discapito degli avversari nelle rilevazioni post-urne

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Anche Index Research, in una rilevazione per Piazzapulita pubblicata ieri, indica che la maggioranza (relativa) degli italiani vuole un governo con l’alleanza tra il MoVimento 5 Stelle e la Lega; l’ipotesi registra il 26,8% dei consensi e a buona distanza arriva seconda quella dell’alleanza tra MoVimento 5 Stelle e Partito Democratico. Al terzo posto la soluzione tecnica, ovvero un governo di scopo appoggiato da tutti i principali partiti mentre il ritorno al voto registra il 12,7% dei consensi. La soluzione meno gradita è il governo del centrodestra appoggiato dal Partito Democratico.

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E se l’ipotesi di governo M5S-Lega è la più gettonata nella rilevazione di Index Research, SWG per il Messaggero invece segnala che i due partiti stanno facendo il pieno delle preferenze nei sondaggi dopo la chiusura delle urne. Ma c’è un però. La Lega sta drenando consensi all’interno del centrodestra visto che nel frattempo Forza Italia, Fratelli d’Italia e il centro continuano a calare.

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Il MoVimento 5 Stelle pesca invece poco nell’elettorato di centrodestra e molto in quello di centrosinistra, visto che porta a casa un +1,8% a discapito del -0,6% di Liberi e Uguali e del -1,6% dell’intero centrosinistra. Da segnalare anche la crescita di Potere al Popolo (+0,9%) che però non basta a superare la soglia del Rosatellum. Il governo M5S-Lega continua a raccogliere molti consensi al di fuori del Parlamento, mentre in un retroscena sulla Stampa Ugo Magri fa sapere che Sergio Mattarella non avrebbe preclusioni a dare l’incarico a un uomo segnalato dal binomio M5S-Lega: «L’unica condizione che Mattarella pretenderebbe da chiunque, secondo chi lo conosce da tempi immemori, è un certo tasso di serietà. Prima di assegnare l’incarico, il presidente formulerebbe le classiche tre domande che sempre i suoi predecessori hanno rivolto agli aspiranti premier. Primo: con quale maggioranza si pensa di sostenere il governo. Secondo: con che programma politico. Terzo: con quale struttura ministeriale».

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