Il sondaggio sul Coronavirus e le strategie del governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-03-14

Le comunicazioni intercorse tra governo e istituzioni locali riguardo alla gestione dell’emergenza sono giudicate chiare e tempestive dal 53%. Identica percentuale di chi considera chiare e tempestive le comunicazioni delle istituzioni alla popolazione sui motivi e le conseguenze delle misure adottate con i decreti d’urgenza

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Nando Pagnoncelli sul Corriere della Sera oggi illustra i numeri di IPSOS sul Coronavirus: il primo numero che fornisce il sondaggista è quello della consapevolezza del rischio di essere contagiati che è più che raddoppiata in una settimana, passando dal 22% al 48%. E oltre uno su due (53%) ritiene che la malattia sia una minaccia elevata per la propria famiglia, il 62% per la propria comunità locale e la propria città, l’86% per l’intero Paese e l’82% per il mondo intero.

La minaccia percepita a livello personale è molto trasversale, accomuna le diverse aree geografiche (con punte più elevate al Centro-Sud), le diverse generazioni (a dispetto delle polemiche sull’incuranza dei giovani che non si rassegnano a rinunciare alla movida) e i diversi livelli di istruzione (mentre solitamente sono le persone meno istruite ad essere più sensibili agli allarmi sociali).

Quasi due italiani su tre (62%) ritengono molto o abbastanza efficaci le misure adottate dal governo, mentre il 32% è di parere opposto, giudicandole poco o per nulla efficaci. La differenza tra i fiduciosi e gli scettici è molto aumentata a vantaggio dei primi, passando da 10 punti di due settimane fa, ai 18 della scorsa settimana ai 30 odierni. E l’efficacia percepita prevale tra tutti gli elettorati, con punte più elevate tra i dem (83%) e i 5 Stelle (75%) e valori più contenuti tra gli elettori di FI e FdI (53%) e tra i leghisti(51%).

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Sondaggio: il governo Conte e il Coronavirus (Corriere della Sera, 14 marzo 2020)

Le comunicazioni intercorse tra governo e istituzioni locali riguardo alla gestione dell’emergenza sono giudicate chiare e tempestive dal 53%. Identica percentuale di chi considera chiare e tempestive le comunicazioni delle istituzioni alla popolazione sui motivi e le conseguenze delle misure adottate con i decreti d’urgenza. E, ancora, il 52% è  convinto che i cittadini della propria zona abbiano capito che il rallentamento del contagio dipenderà in larga misura dal comportamento individuale, indipendentemente dall’essere controllato o meno dalle autorità.

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