Il sondaggio sulle elezioni regionali in Liguria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-02-21

Svolto da SWG, dice che Giovanni Toti è ampiamente avanti rispetto a qualsiasi altro candidato nelle preferenze degli elettori. Se il centrodestra totiano dovesse sfidare una coalizione giallorossa rappresentata da Sansa, il governatore potrebbe arrivare al 58%

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Un sondaggio commissionato dal centrodestra sulle elezioni regionali in Liguria e svolto da SWG dice che Giovanni Toti è ampiamente avanti rispetto a qualsiasi altro candidato nelle preferenze degli elettori. Se il centrodestra totiano dovesse sfidare una coalizione giallorossa rappresentata da Sansa, il governatore potrebbe arrivare al 58%, con il giornalista del Fatto intorno al 35%. Ma con due postille non da poco: un 7% di elettori dichiara di essere pronto a sostenere un altro candidato, un “mister X” la cui identificazione è ambigua: potrebbe essere un esponente del mondo renziano o un candidato moderato di ambito centrodestra.

L’altra grande incognita sono gli elettori indecisi: il 22% potrebbero cambiare idea. Scenario simile nel caso in cui il candidato unico dei giallorossi fosse Andrea Orlando: il vicesegretario Dem si fermerebbe a quota 34%, a fronte di un Toti che veleggia sempre al 58%. Un terzo incomodo sarebbe appetibile per l’8% degli elettori ma, anche in questa seconda ipotesi, gli indecisi sarebbero tanti: il 23%. Un elemento non di poco conto, visto che si tratta di una quota capace, in entrambi i casi, di ribaltare l’esito finale. Soprattutto in caso di sfida a due: la distanza tra gli schieramenti, nell’ottica di una sfida all’insegna del bipolarismo, va misurata non con la semplice sottrazione ma attribuendo a uno sfidante i voti persi dall’altro. In soldoni: se i giallorossi riuscissero a convincere gli indecisi e a recuperare 10-12 punti (togliendoli a Toti) le due coalizioni sarebbero, di fatto, appaiate.

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Il sondaggio sulle elezioni regionali in Liguria (Il Secolo XIX, 21 febbraio 2020)

Il terzo scenario sondato da Swg – stesso istituto demoscopico cui Toti si è spesso rivolto per analizzare il potenziale gradimento della sua creatura politica, Cambiamo! – ipotizza invece una corsa di Pd e M5S divisi, con Orlando candidato per i Dem e Alice Salvatore portabandiera dei Cinquestelle. In questo caso, il centrodestra totiano raccoglierebbe il 56% (ma con un «potenziale 68%»), l’ex Guardasigilli si fermerebbe al 32% con il centrosinistra e la capogruppo grillina in Regione sarebbe al 7%. Uno o più outsider potrebbero raccogliere il restante 5% e gli indecisi sarebbero al 21%. Toti potrebbe contare su uno zoccolo duro del 33% di consensi, cui potrebbe aggiungersi un altro 23% di voto giudicato «probabile» e persino un altro 12% considerato «possibile».

Ultima postilla: la quota di indecisi, abbastanza considerevole (si va dal 21 al 23%) non è contata all’interno del totale del cento per cento delle preferenze espresse. Può essere riferita, quindi, potenzialmente a qualsiasi delle opzioni sondate. In altre parole, il 22% (in media) delle preferenze espresse ai vari candidati potrebbe cambiare schieramento o candidato.

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