Sondaggi: il sovranismo è la prima vittima del Coronavirus

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-04-21

Non solo la Lega di Matteo Salvini, che in tutte le rilevazioni è molto al di sotto della soglia del 30% da qualche settimana: un’indagine pubblicata da Europe Elects, società di ricerca indipendente che ha messo in fila le variazioni percentuali, dal primo gennaio, delle formazioni politiche di dieci Paesi dell’Ue aderenti al gruppo Identità e Democrazia, vede perdere punti un po’ a tutti

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Il sovranismo è la prima vittima del Coronavirus SARS-COV-2 e di COVID-19, perlomeno nei sondaggi. Non solo la Lega di Matteo Salvini, che in tutte le rilevazioni è molto al di sotto della soglia del 30% da qualche settimana: Emanuele Lauria su Repubblica racconta che un’indagine pubblicata da Europe Elects, società di ricerca indipendente che ha messo in fila le variazioni percentuali, dal primo gennaio, delle formazioni politiche di dieci Paesi dell’Ue aderenti al gruppo Identità e Democrazia, vede perdere punti un po’ a tutti:

Il crollo più evidente è quello degli ultraconservatori tedeschi di Alternative fur Deutschland (Afd), che vantano 11 deputati al parlamento europeo e che hanno perso 4,5 punti. Vanno giù del 3 per cento gli austriaci dell’Fpo (il partito che fu del governatore della Cariniza Haider) e i finlandesi di Ps, da sempre su posizioni nazionaliste ed euroscettiche. Gli olandesi del Pvv, sostenitori di un’aspra linea anti migranti, cedono l’l,7 per cento. E poi c’è la discesa della Lega, che nell’inverno dell’emergenza Covid ha perso 2,8 punti percentuali.

sovranismo vittima coronavirus
I sondaggi sui partiti sovranisti in Europa (La Repubblica, 21 aprile 2020)

L’indagine non tiene conto di alcuni grandi Paesi come la Francia ma offre una tendenza chiara. È come se il virus avesse corroso le forze estremiste o xenofobe. «Un dato — spiega Ilvo Diamanti, politologo e fondatore di Demos & Pi — che ha una spiegazione semplice: siamo davanti a forze di opposizione radicale. E in tempi come questi, in Italia e nel resto d’Europa, c’è un forte sentimento di solidarietà nazionale che si traduce nel sostegno a chi governa. Basti pensare a Conte, proveniente da un passaggio non certo semplice come un netto cambio di maggioranza: credo che un gradimento del 70 per cento, qualche mese fa, il premier italiano se lo sognasse. Di contro, un leader populista come Salvini, a capo di un partito che lui ha voluto nazionale, oggi si aggrappa alla Lombardia, al suo dramma, per non perdere visibilità. Insidiato, a livello di popolarità, da un presidente della Regione in prima linea come Zaia».

Anche in Germania le cose sono cambiate con il Coronavirus. La Merkel, protagonista qualche giorno fa di una lezione da professoressa su lockdown e contagio, era in calo di consensi e con una successione nel partito alle porte: ora è al 40 per cento. Ciò per effetto di una risposta sanitaria efficace all’emergenza coronavirus figlia anche della politica conservatrice del ministro alla Salute Jens Spahn, che ha sottratto consensi proprio alla destra di Afp. Anche se dalle nostre parti può sembrare strano, Angela Merkel è vista da una buona parte dell’elettorato tedesco come esponente di una linea troppo morbida. Alcune mosse del suo governo, quale la chiusura per tempo dei confini, hanno invece tolto argomenti ai nazionalisti di Afp, molto radicati nella parte orientale del Paese.

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