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I sondaggi sull’europarlamento a 100 giorni dal voto
neXtQuotidiano 15/02/2019
Popolari e socialisti senza maggioranza per la prima volta, probabilmente dovranno chiedere aiuto all’ALDE. La destra avanza ma non sfonda
Popolari e socialisti non avranno una maggioranza autonoma nel prossimo Parlamento Europeo: il primo sondaggio paneuropeo commissionato in via riservata dall’Europarlamento lo scorso 23 gennaio che Repubblica — a 100 giorni esatti dalle europee — anticipa oggi che il dato più evidente è il crollo delle due forze che da sempre controllano l’Europa. Il Ppe passerà dai 217 seggi del 2014 a 186, confermandosi comunque primo gruppo a Strasburgo. Peggio faranno i socialisti (Pse): da 187 seggi, la famiglia Ue del Pd scenderà a 129. In salita i liberali (Alde): da 68 saliranno a 77 eletti ai quali vanno aggiunti i 24 accreditati a Europe En Marche di Macron. Ed è proprio questa — Ppe-Pse-Alde — l’unica alleanza ad oggi capace di superare la soglia di maggioranza di 353 deputati.
L’Enf, attuale gruppo di Salvini e Le Pen, salirà da 37 a 60 seggi, con la Lega proiettata al 31,9% pronta a insidiare con 29 deputati il primato europeo della Cdu di Angela Merkel (32). I Conservatori (Ecr) causa Brexit perderanno i Tories: saranno controllati dai polacchi di Kaczynski ma scenderanno da 75 a 43 seggi. Partiranno da una base di 103 deputati ai quali aggiungere i 10 attribuiti ad Alternative für Deutschland (Afd), per un totale di 113 seggi. Ma puntano a cooptare una serie di piccoli partiti dell’Est con cui il gruppone xenofobo ed euroscettico potrebbe sfiorare i 130 parlamentari, contendendo il secondo posto ai socialisti.
E in Italia? La Lega avrà 29 eurodeputati, il MoVimento 5 Stelle 23 mentre quelli del PD saranno ridotti a 16 dai 31 di partenza. Forza Italia ne avrà otto mentre per Fratelli d’Italia si rischia uno zero nella casella.
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