Il “sistema Draghi”: come Super Mario sta scegliendo la squadra di governo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-02-12

Qualcuno lo chiama il governo dei “due presidenti”. Come Mario Draghi sta scegliendo i suoi ministri, senza contrattazioni con i partiti. E in accordo con Mattarella

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Nonostante le pressioni delle forze politiche, come avevamo scritto ieri, Draghi non ha nessuna intenzione di contrattare. Il suo sarà il governo “dei due presidenti”. Se Draghi sceglierà con attenzione le figure tecniche che ricopriranno le cariche nei ministeri chiave, Mattarella, come spiega Claudio Tito su Repubblica, sta curando la lista dei politici che potrebbero entrare nell’esecutivo. E nessuno dei due ha intenzione di fare in fretta o di sottostare a mediazioni con il fine di creare una squadra di più alto profilo . Per questo motivo Draghi  potrebbe salire al Quirinale venerdì sera o prendersi ancora due giorni di tempo per comporre la lista e poi giurare con i suoi entro la settimana. Prendersi tutto il tempo necessario, è l’indicazione che sarebbe arrivata anche dal Colle. Claudio Tito rinomina su Repubblica la sinergia tra l’ex BCE e Mattarella il “Sistema Draghi”:

Una manciata di minuti, meno di un chilometro a sirene spente e il piccolo corteo svolta in una strada secondaria, pochi metri ed entra in un comprensorio vigilato dai Carabinieri. È la foresteria del Comando Generale dell’Arma. Il presidente del consiglio incaricato trascorre lì una parte del pomeriggio. Già la scorsa settimana gli avevano offerto la possibilità di svolgere in quella sede la fase di lavoro che richiede la massima riservatezza. E proprio lì aveva tenuto i suoi primi colloqui. Ieri, in effetti, sempre in quell’edificio ha ascoltato e parlato con i potenziali ministri. La lista dei cosiddetti “tecnici” è stata costruita in quell’angolo del quartiere Parioli. L’altra lista, quella dei politici, in questa prima fase, è gestita invece dal Quirinale. In una sorta di divisione istituzionale dei compiti. Il sistema Draghi, infatti, è questo. Procedere per gradi. Prima sondare la disponibilità di chi è al momento un “esterno” per poi passare alla squadra composta da chi è già un “interno”.

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