Gaia Tortora mette a tacere i complotti sulla morte della sorella Silvia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-01-11

Attraverso un post Facebook, la vice-direttrice del Tg di La7 ha voluto ricordare la sorella che si è spenta ieri

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Lunedì è arrivata la ferale notizia: Silvia Tortora, giornalista protagonista di una delle migliori pagine delle trasmissioni di approfondimento storico e sociale in casa Rai, si è spenta all’età di 59 anni. Stessa età del padre, Enzo, storico conduttore che – per sua sfortuna – è stato vittima di uno dei più gravi errori giudiziari in Italia. Dopo il suo decesso, come purtroppo accade sempre più di frequente, sono partite le teorie del complotto con persone che non erano informate sui fatti che hanno subito attribuito quella morte al vaccino anti-Covid. Nel suo post social di commiato, la sorella Gaia – vicedirettrice del Tg di La7 – ha voluto anche mettere a tacere questo vociare sparso e sgredevole.

Silvia Tortora, la sorella Gaia mette a tacere i complotti sulla sua morte

La giornalista, famosa per la sua partecipazione attiva in programmi televisivi che hanno fatto la storia della televisione italiana – Mixer e La Storia siamo noi, sempre al fianco di Giovanni Minoli – è stata vittima di quello che sua sorella ha definito “un evento cerebrale avvenuto un anno e due mesi fa. Ovviamente, per privacy, nessuno aveva mai diffuso questa notizia. Ecco come Gaia Tortora ha voluto spegnere sul nascere le teorie del complotto.

“Eccoci qua sorellona, bisogna per salutarti, e ringraziare la valanga di affetto che ci accompagna, dire qualcosa affinché ci sia come sempre abbiamo fatto, chiarezza e trasparenza. Ho protetto in tutti i modi da un anno e due mesi la privacy di Silvia e quella di mia mamma perché noi così siamo: riservate. Silvia ha avuto un evento cerebrale un anno e due mesi fa. È stata poi per tanti mesi ricoverata presso l’ospedale di riabilitazione Santa Lucia. Approfitto ancora una volta per ringraziare i medici i terapisti gli infermieri di un reparto che ho frequentato come una casa per un anno. Lì ho conosciuto storie, persone, sofferenza e dignità. Non dimenticherò mai la forza che ci siamo fatti a vicenda.
Questa è l’unica verità. Sono stata con te anche domenica pomeriggio fino all’ora di cena. Ti sei addormentata e io penso che tu abbia deciso di lasciarci liberi e di liberare te stessa da una condizione che non avresti voluto vivere. Sono tornata a casa con una strana serenità perché ho capito solo dopo, che prendendomi cura di te domenica pomeriggio mi hai fatto ancora di più comprendere cosa volesse dire essere in quella situazione. Ce lo eravamo dette in tempi non sospetti. Non so come ringraziare tutti voi per i messaggi, piano piano cercherò di rispondere a tutti.
Sono contenta di averti vissuto questo anno forse come non mai sorellona”.

Mesi di sofferenza e terapie. Prima del decesso arrivato nelle scorse ore in una clinica romana. Silvia Tortora ha sempre protetto la sua privacy, così come la sua famiglia. Un silenzio rotto dopo il decesso per difenderla dalla classica valanga di ipotesi non confermate che, però, sui social vengono spacciate come verità.

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