Sigfrido Ranucci: “Io la sentenza non la rispetto. Piuttosto vado in galera”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-23

“Le fonti vanno tutelate, la libertà di stampa e la tutela delle fonti hanno un valore e vanno rispettate”.

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“Io la sentenza non la rispetto piuttosto vado in galera”. Ha detto il conduttore di Report Sigfrido Ranucci intervenendo  a un incontro organizzato dalla Federazione Nazionale della Stampa italiana. E ancora: “Le fonti vanno tutelate, la libertà di stampa e la tutela delle fonti hanno un valore e vanno rispettate. Questo è solo l’ultimo attacco che ha ricevuto Report. Poche settimane fa è stato detto che avevamo pagato una fonte. Questa è una battaglia che va fatta tutti insieme”. Sono intervenuti anche altri autorevoli esponenti, tra cui il giornalista e attuale senatore Leu Sandro Ruotolo, che riferendosi a Ranucci ha detto: “Noi abbiamo bisogno di te, della tua squadra. Se dovessi perdere la battaglia davanti al Consiglio di Stato, vai avanti perché c’è la Costituzione e l’Art.21. Una parte della politica non ama il giornalismo d’inchiesta e per fortuna che non lo amano, non sarebbe giornalismo d’inchiesta se fosse amato dal potere economico. Se una parte della politica non ti ama vuol dire che stai facendo bene il tuo lavoro, stai facendo bene il giornalismo d’inchiesta. Vai avanti che noi ci siamo”

La sentenza del Tar, che chiede a Report di rivelare le sue fonti

Il Tar del Lazio ha dato ragione all’avvocato Andrea Mascetti sull’accesso agli atti in possesso della redazione di Report, relativi alla puntata ‘Vassalli, valvassori e valvassini’ del 26 ottobre 2020 ed in particolare al servizio giornalistico che lo riguarda. E ora la Rai, quindi, “dovrà consentire al ricorrente, entro giorni trenta dalla comunicazione o notificazione (se anteriore) della presente sentenza (18 giugno 2021, ndr), l’accesso agli atti e ai documenti”. Una richiesta alla quale la Rai ha opposto “un diniego integrale” e ha annunciato di aver conferito “mandato per impugnare innanzi al Consiglio di Stato la decisione con la quale l’attività giornalistica, ove svolta dal Servizio Pubblico, è stata inopinatamente assimilata ad un procedimento amministrativo. Rai si attiverà in ogni sede per garantire ai propri giornalisti il pieno esercizio della libertà d’informazione e la tutela delle fonti”. Ne dà conto in una nota la Rai in riferimento alla sentenza del Tar del Lazio che obbliga la Rai a dare all’avvocato Andrea Mascetti gli atti relativi al servizio giornalistico che lo riguarda nell’ambito della puntata di Report, ‘Vassalli, valvassori e valvassini’, del 26 ottobre 2020.

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