Se anche Sallusti percula i No-vax

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-08-24

E’ già la seconda volta che Sallusti spende la sua penna per bacchettare i no-vax, LIbero ha preso per una posizione chiara. L’editore ringrazia

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Il Direttore di Libero ha fatto una scelta di campo. Forse, verrebbe da pensare ai maliziosi, quella per cui un paio di mesi fa era stato richiamato alla guida del quotidiano dell’Onorevole Angelucci. Uno molto sensibili ai temi della sanità. Nei giorni in cui a ragione la questione Afghana ha monopolizzato il dibattito pubblico, Alessandro Sallusti dedica il suo editoriale alla scienza e a chi nella scienza non si è particolarmente riconosciuto. A voler essere buoni. Oggi il Direttore Alessandro Sallusti si è dunque dedicato all’esito delle verifiche della Food and Drug Administration, l’ente regolatore dei farmaci americano che ha dato il via libera definitivo al vaccino Pfizer.

Se anche Sallusti percula i No-vax: l’accusa agli scettici

“Cosa significa tutto questo? Vuole dire che a differenza di quanto sostengono i complottisti anti vaccino non siamo nelle mani di pazzi scatenati assetati di facili guadagni – scrive il Direttore nel suo articolo – ma che (sia pur anche dentro una logica di business, in fretta e furia e con qualche inciampo) la scienza ha fatto e sta facendo egregiamente il suo dovere”.

Una posizione che restituisce al panorama giornalistico, quasi inaspettatamente, Libero come un giornale moderato. E tanto basterebbe nei fatti. Sallusti prosegue “Abbiamo sperimentato a “rischio calcolato” nuovi vaccini e la scommessa è vinta. È il momento di sperimentare antidoti di legge a un virus altrettanto pericoloso, quello dell’ignoranza e dell’oscurantismo scientifico ben sapendo che con il Covid, bene che vada, tra varianti e richiami dovremmo farei conti per anni. Anni che vorremmo passare in una vita e in una economia libere, possibilmente in posizione verticale, ben sapendo che l’immortalità non è prevista in questo meraviglioso mondo”. Il j’accuse dell’ex guida del Giornale è rivolto proprio ai suoi lettori, per la maggior parte collocati nell’alveo del centrodestra più estremo e nazionalisti che in questi anni si era alimentato della violenza verbale di Vittorio Feltri.

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