L’esatto momento in cui Salvini sbrocca perché al Senato gli ridono in faccia

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-05-21

Oggi i senatori non sono stati carini con il povero Capitano durante il suo discorso e così lui si è arrabbiato. Ma cosa aveva detto di preciso Salvini?

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“Ma cosa c’ha da ridere? Non rida, porti rispetto per chi a casa non ha una lira, non è pagato per ridere. Chiedo rispetto della maggioranza non per me ma per i 30mila morti e per chi non ha i soldi per vivere…”. Matteo Salvini era oggi piuttosto in nervoso in Senato e se l’è presa con qualche senatore M5S e Pd, in un cenno di bagarre perché è scoppiato a ridere durante il suo intervento: “Non mi stupisce che chi ha ironizzato sulla sanità lombarda continui a ridere…”, ha aggiunto Salvini. Mentre i senatori di Pd e M5S protestavano, la presidente Elisabetta Alberti Casellati è stata durissima nel riprendere soprattutto quelli che si toglievano la mascherina per inveire contro Salvini il quale diceva loro: “andatevene a Villa Borghese a ridere, non qui, in quest’Aula. Mancate di rispetto a 30mila morti”.

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Ma cosa ha detto Salvini per far scoppiare a ridere tutti? Prima ha detto che la sanatoria colf e badanti serve “a quelli che stanno spacciando adesso davanti alla Stazione Termini, questa è la sanatoria”. Come abbiamo spiegato, si tratta di una fregnaccia perché non basta la presenza in Italia come requisito ma ci vogliono i contratti, anche scaduti. Bisogna infatti “provare di avere svolto prima del 31 ottobre 2019 attività nei settori previsti”. Poi se ne è uscito con la solita storia della Svizzera che ti dà millemila miliardi chiavi in mano se metti una X su un foglio, smentita dalla tv del Canton Ticino, che ha replicato con un un articolo intitolato significativamente “No, in Svizzera i soldi non piovono dal cielo“. Dove chiarisce innanzitutto che la Confederazione, notoriamente fuori dall’Unione europea e dall’euro, per aiutare le imprese non stampa neppure mezza banconota: “L’entità delle fideiussioni garantite dalla Confederazione è stimata in 20 miliardi di franchi”, spiega l’articolo. “Il programma non viene però finanziato stampando moneta e la sovranità monetaria della Svizzera non ha nulla a che vedere con il piano varato dal Governo”. Se non fosse sufficientemente chiaro, si sottolinea come l’anno scorso il bilancio della Confederazione abbia “registrato un’eccedenza di 3,1 miliardi di franchi e negli ultimi dieci anni solo una volta le cifre sono state in rosso”. Ma perché avranno riso, eh?

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