Opinioni

Salvini e la mascherina “memento audere semper”

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-08-07

Matteo Salvini ha sfoggiato ieri una mascherina con la scritta “Memento Audere Semper” durante il suo giro elettorale nelle Marche. Il motto in lingua latina, che significa “Ricorda di essere sempre audace”, fu coniato dal poeta Gabriele D’Annunzio per fondere l’acronimo MAS con quello del Motoscafo Armato Silurante, strumento bellico usato nella prima e nella […]

article-post

Matteo Salvini ha sfoggiato ieri una mascherina con la scritta “Memento Audere Semper” durante il suo giro elettorale nelle Marche. Il motto in lingua latina, che significa “Ricorda di essere sempre audace”, fu coniato dal poeta Gabriele D’Annunzio per fondere l’acronimo MAS con quello del Motoscafo Armato Silurante, strumento bellico usato nella prima e nella seconda guerra mondiale utilizzato contro i sommergibili.
salvini memento audere semper

I MAS vennero utilizzati nella Beffa di Buccari, ovvero un’incursione militare armata ai danni della marina austro-ungarica nella baia di Buccari (Bakar, in Croazia).

Solo alcuni mesi prima c’era stata la disfatta di Caporetto, che aveva abbattuto il morale degli italiani, ma un’azione militare del dicembre 1917 su Trieste aveva già mandato a segno una nuova vittoria italiana, affondando la corazzata austro ungarica Wien con i MAS 9 e 13. Una nuova azione militare, si ritenne, sarebbe stata utile per rinsaldare lo spirito degli italiani: era necessario quindi un motto all’altezza dell’impresa.

Le conseguenze militari dell’impresa di Buccari non furono particolarmente positive: la flotta nemica non subì particolari danni, ma il solo fatto che gli italiani fossero riusciti a penetrare le difese austro-ungariche mise allo scoperto tutta la debolezza tattica di queste ultime. Gli italiani riuscirono a lasciare nella baia tre bottiglie con i colori nazionali, contenenti un messaggio scritto dallo stesso D’Annunzio. L’operazione passò alla storia, proprio per questa ragione, come Beffa di Buccari.

Non bisogna sottovalutare il significato dell'”impresa”: dopo una cocente sconfitta militare si cerca di risollevare il morale della truppa con una burletta: è il tipico gesto dannunziano che tanto piace e piacerà anche in futuro al popolo tricolore. Ovvero prima le prendiamo in battaglia e poi ci rifacciamo con tre bottiglie. Me le ha date, ma quante gliene ho dette.

Leggi anche: Libero e gli immigrati che «hanno mangiato quattro cani a Lampedusa»

Potrebbe interessarti anche