Salvini e il rosario come segnale alla ‘ndrangheta in Calabria

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2019-08-20

Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, all’attacco di Salvini: “In terra di Calabria ostentare il rosario, votarsi alla Madonna, dove c’è il santuario cui la ‘ndrangheta ha deciso di consegnarsi significa mandare messaggi che uomini di Stato, soprattutto ministri degli Interni devono ben guardarsi dal mandare”

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Matteo Salvini dopo che l’8 di agosto ha fatto sapere urbi et orbi che bisognava interrompere l’esperienza di governo ha avviato un tour, non un pellegrinaggio, incontrando cittadini a Isola Capo Rizzuto e Soverato, venendo contestato, ma soprattutto ostentando il rosario. Ora in terra di Calabria ostentare il rosario, votarsi alla Madonna, dove c’è il santuario cui la ‘ndrangheta ha deciso di consegnarsi significa mandare messaggi che uomini di Stato, soprattutto ministri degli Interni devono ben guardarsi dal mandare”: Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia e senatore scelto dal MoVimento 5 Stelle per il dibattito dopo le comunicazioni di Conte e la risposta di Salvini, getta il sasso della ‘ndrangheta in Senato, salvo poi ritrarre subito dopo la mano: “Ma sicuramente è stato per ignoranza e non per intenzione (che lo ha fatto)”, conclude il parlamentare calabrese.

Morra ha poi fornito un altro attacco sul tema: “Il 7 agosto ho visto il ministro in Senato e gli ho chiesto quando aveva intenzione di farsi vedere in commissione antimafia. Gli ho detto che aveva il dovere e il diritto di venire e dire cosa aveva intenzione di fare per combattere le mafie, esattamente come scrive sui social. Mi ha risposto sarebbe venuto il prima possibile”, quindi “ha preso per i fondelli il parlamento e un ministro della Repubblica non puo’ prendere per i fondelli il parlamento e i cittadini”.

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