Salvini arruola il Family Day contro la chiesa umbra che non lo vuole

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-12

Il cardinal Bassetti, arcivescovo di Perugia e numero uno della Cei, insieme ai francescani, fa il tifo per la coalizione civica appoggiata da Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle. Dall’altra parte il Capitano schiera Gandolfini

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In Umbria la sfida tra Vincenzo Bianconi e Donatella Tesei si combatte anche in chiesa: il cardinal Bassetti, arcivescovo di Perugia e numero uno della Cei, insieme ai francescani, fa il tifo per la coalizione civica appoggiata da Partito Democratico e MoVimento 5 Stelle il cui candidato non disdegna le citazioni di San Francesco in campagna elettorale. Dall’altra parte, racconta oggi il Messaggero, c’è Salvini che invece si appoggia al Family Day: giovedì prossimo è previsto a Perugia e ospiti d’onore saranno il Capitano insieme a Meloni e Berlusconi:

Si tratta di convincere nella regione dei santi- San Francesco, Santa Rita, Santa Chiara, San Benedetto che se la Chiesa tifa per gli altri anche il centrodestra è credibile, al netto dell’uso strumentale che della religione fa Salvini, su questo versante. Un Family Day per convincere – se davvero ce n’è bisogno – il gregge dei fedeli a non finire nelle braccia grillo-dem. E prima il mondo cattolico ha cercato di fermare la ruspa di Salvini indicando candidato governatore al Pd (che ha accettato) Andrea Fora, cattolicissimo con timbro Cei.

Poi lui è stato bruciato sull’altra dell’accordo con i grillini, ed eccol’opzione Francesca Di Maolo, presidente del Serafico, istituto di Assisi che fa del bene ai bambini malati.  La sponsorizza il cardinal Bassetti, il vescovo di Assisi la spinge a non candidarsi per proseguire il suo impegno sociale al Serafico. Cerca di farla desistere il vescovo Boccardo di Spoleto (lei è di lì), considerato parte della sponda della Chiesa umbra non allineata all’anti-salvinismo.

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La Di Maolo decide dunque di mollare la presa, ed ecco Bianconi: civico meno odoroso d’inceso ma consapevolissimo che la Chiesa tifa per la nuova alleanza post-Dc in salsa Zingaretti (una spruzzata di rosso resiste), Di Maio, Conte, Franceschini. Tra pochi giorni la contromossa Family Day, e Gasparri, a cui Berlusconi ha affidato la pratica Umbria osserva: «Qui c’è il paradosso della Chiesa che porta acqua al mulino dello schieramento che vuole l’eutanasia e le adozioni gay. Di santi, da queste parti, ce ne sono tanti. Dall’alto dei cieli, guardano sia noi che non contiamo niente sia le attuali gerarchie ecclesiastiche». E se è vero – come dice uno sfottò, e non un errore ortografico – che «la storia si riprete», stavolta non si «riprete» come nel ‘48.

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