“A fr*cione di m…”: il PD allontana la dirigente che ha insultato Ivan Scalfarotto

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-08

Rosamaria Sorge, dirigente del Partito Democratico a Civitavecchia, aveva utilizzato epiteti omofobi su Facebook contro il parlamentare di Italia Viva. Poi la decisione di Enrico Letta

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Anni di battaglia contro il linguaggio dell’odio e gli epiteti omofobi sviliti con un commento su Facebook. Protagonista di questo pessimo esempio è Rosamaria Sorge che, almeno fino a ieri sera, era una dirigente del Partito Democratico a Civitavecchia. Parole pesanti come pietre discriminatorie nei confronti del deputato di Italia Viva Ivan Scalfarotto che hanno provocato una legittima reazione. E tutto questo – proprio per rendere evidente il paradosso – è avvenuto parlando del ddl Zan.

Rosamaria Sorge e gli insulti a Scalfarotto, il PD allontana la dirigente di Civitavecchia

“Con Scalfarotto voglio essere politicamente scorretta: a fr*cione di m”, ha scritto in un commento l’ormai ex dirigente del Pd a Civitavecchia. Parole violente e di stampo omofobo per criticare la posizione del deputato di Italia Viva sul ddl Zan. Poi, dopo le prime polemiche, Sorge aveva provato a giustificarsi (sempre via social) parlando di “battuta ironica” e non solo: “Capisco che la mia risposta poteva essere fraintesa ma chi mi conosce sa come la penso e come mi sto battendo per il decreto Zan ma se può servire chiedo scusa a chi l’ha interpretata letteralmente e si e’ risentito”.

Ma non si può far ironia su questo e con questi modi. La contesa politica, dunque, ha travalicato i confini del buon senso morale e dialettico e, anche per questo motivo, il segretario dem Enrico Letta ha espresso solidarietà nei confronti del parlamentare renziano e ha annunciato provvedimenti nei confronti di Rosamaria Sorge (senza mai nominarla).

“Piena solidarietà a Ivan Scalfarotto – scrive Letta su Twitter -. La persona che ti ha insultato in quel modo odioso non farà più parte della comunità del Partito Democratico, che è comunità basata su rispetto e tolleranza”. Una mossa necessaria anche perché quelle parole scritte da Rosamaria Sorge rappresentano l’esatto specchio di quell’odio dialettico che il disegno di legge targato Alessandro Zan vuole combattere. Ora, dunque, è partita la sua sospensione e il procedimento di espulsione che sarà condotto dalla Commissione di Garanzia Provinciale.

(Foto IPP/Paolo Pizzi)

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