La rissa alla Camera e i deputati che fanno a botte durante la discussione sul MES

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-27

«Durante una discussione sul #MES, deputati della Lega, stimolati da un intervento fazioso di Borghi, partono con una aggressione fisica prima ai danni del Presidente Fico e poi dei deputati della maggioranza! Uno spettacolo davvero indecoroso! Onorevoli de che?», scrive la Prestipino. Il video

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La deputata del Partito Democratico Patrizia Prestipino ha pubblicato su Twitter un video in cui si vede una rissa alla Camera con deputati che alzano le mani durante la discussione sul MES. Nel video si vede prima un’accesa discussione con il presidente della Camera Roberto Fico e poi una serie di capannelli con spinte e mani alzate. «Durante una discussione sul #MES, deputati della Lega, stimolati da un intervento fazioso di Borghi, partono con una aggressione fisica prima ai danni del Presidente Fico e poi dei deputati della maggioranza! Uno spettacolo davvero indecoroso! Onorevoli de che?», scrive la Prestipino.

rissa camera roberto fico prestipino

I capannelli e le mani alzate si vedono durante l’intero video, che dura più di un minuto.

rissa camera deputati prestipino

In una seconda inquadratura si vedono due deputati spingersi e mettersi le mani addosso.

rissa camera deputati prestipino 1

Le agenzie di stampa hanno raccontato di una tensione altissima a Montecitorio dopo che Fdi con Giorgia Meloni e la Lega con Claudio Borghi hanno chiesto che il premier Giuseppe Conte riferisca in aula sul Mes, dopo che il ministro Gualtieri l’ha definito concluso. Dal Pd Pier De Luca ha accusato la Lega di far finta di non sapere che governava lei quando si negoziava il trattato sul fondo salva Stati e a quel punto è scoppiata la bagarre e il presidente ha richiamato all’ordine in particolare il deputato leghista Rixi e ha sospeso i lavori. Tutto avviene all’improvviso, mentre l’Aula di Montecitorio è impegnata nell’esame del decreto Sisma. Borghi prende la parola ed è subito bagarre: il leghista infatti riferisce che il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione in commissione proprio sul Mes, avrebbe detto che il Trattato, per Conte, è “inemendabile. Il ministro ci ha detto che Conte ha dato l’ok a un testo inemendabile e a questo punto il presidente deve immediatamente venire in Aula”. Intanto insorge la maggioranza e le opposizioni replicano con cori al grido di “venduti, venduti”. Se cosi’ fosse, prosegue Borghi, ovvero se fosse vero che il governo rinnova il Mes senza passare per il parlamento, che a giugno con una risoluzione, ricorda il leghista, si era espresso a larghissima maggioranza per il non rinnovo del Trattato, si tratterebbe di “infedeltà in affari di stato, è un reato, l’avvocato del popolo dovrà cercarsi un avvocato, il Parlamento è stato completamente scavalcato. Una cosa gravissima – insiste Borghi – si è passato sopra al Parlamento su un trattato internazionale ratificato a scatola chiusa. Vogliamo qui subito Conte e se non arriva lo porteremo in tribunale”, annuncia. Prende la parola Meloni: “Sottoscrivo le parole di Borghi e chiedo come FdI che Conte venga immediatamente a riferire in Aula”. È quando prende la parola il Pd Piero De Luca, che difende il governo e contrattacca accusando la Lega, che la situazione in Aula diventa ingestibile, tanto che il presidente Roberto Fico, dopo vari richiami, è costretto a sospendere la seduta. Alla fine, racconta l’agenzia DIRE, la peggio l’ha avuta la poltrona di uno stenografo, travolta e sfasciata dal leghista Daniele Belotti durante il parapiglia.

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