La storia della richiesta di ritiro dei ministri M5S dal governo (smentita da Conte)

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-07-15

Il Movimento 5 Stelle sfiducia il governo ma lascia al loro posto i suoi ministri: discussioni interne in corso per valutarne il ritiro prima che Draghi riferisca alle Camere

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“Il Consiglio nazionale si riunirà di nuovo oggi e faremo le nostre valutazioni”. Così la capogruppo del M5S al Senato, Mariolina Castellone, arrivando alla sede del Movimento in via di Campo Marzio risponde a chi gli chiede se si stia valutando il ritiro della delegazione del Movimento dal governo prima di mercoledì, quando il premier Mario Draghi tornerà alle Camere per la fiducia. In mattinata c’è stato un confronto tra il presidente pentastellato Giuseppe Conte e la delegazione grillina al governo sulla complessità della situazione. Con una nota ufficiale è stato smentito però che l’ex premier abbia chiesto esplicitamente le dimissioni dei ministri.

La storia della richiesta di ritiro dei ministri M5S dal governo (smentita da Conte)

Quasi tutti gli esponenti pentastellati al governo sarebbero contrari, incluso il ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli, capodelegazione M5S a Palazzo Chigi. Federico D’Incà, ministro dei Rapporti con il Parlamento, avrebbe motivato il suo dissenso con la preoccupazione per le sorti del Pnrr e per le conseguenze della crisi sullo scenario europeo. Sul tema, però, i 5 Stelle sono stati duramente attaccati in aula. Matteo Renzi ha ricordato a Conte di quando lui – sfilandosi dalla maggioranza a sostegno del governo giallorosso – ritirò le ministre Bellanova e Bonetti di Italia Viva. Oggi da Forza Italia l’attacco della deputata Vincenza Labriola: “La crisi di Governo aperta irresponsabilmente ieri dai 5 Stelle pone in evidenza due elementi paradossali: Draghi nonostante la fiducia incassata al Senato è stato conseguente ed ha rassegnato le dimissioni; i ministri Contiani sono invece rimasti saldamente ancorati alla poltrona”.

Sulla sopravvivenza della maggioranza Conte, forte dell’appoggio di Grillo, che ha condiviso lo strappo, ha rassicurato quanti – dal Pd a Leu – gli hanno telefonato per chiedergli di far rientrare la crisi. “Il boccino ora ce l’abbiamo noi”, le parole che avrebbe detto ai suoi riportate dal Fatto Quotidiano, che paventa l’ipotesi di un passaggio all’opposizione da parte del Movimento 5 Stelle.

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