La rete unica TIM-CDP

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-08-31

Oggi il consiglio di amministrazione di Telecom Italia e quello di Cassa depositi prestiti, daranno il via all’operazione che traccia le tappe del percorso che porterà alla nascita di una rete unica in fibra, dalle centrali fino alle case

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Oggi il consiglio di amministrazione di Telecom Italia e quello di Cassa depositi prestiti, daranno il via all’operazione che traccia le tappe del percorso che porterà alla nascita di una rete unica in fibra, dalle centrali fino alle case. Repubblica spiega che la quadratura del cerchio è arrivata con l’intervento della Cdp — società che fa capo al Tesoro — che da azionista sia Tim (con il 9.9% delle quote) sia di Open Fiber (50% in co-controllo con Enel) dovrà garantire la bontà dell’operazione e soprattutto una gestione che assicuri gli interessi di tutti gli operatori.

Dall’altra parte, Tim manterrà il 50,1% della società della “nuova” infrastruttura, ma ha dovuto cedere sulla governance, dando importanti diritti di veto alla Cdp. Gli accordi — messi nero su bianco in un memorandum che verrà ratificato oggi dai cda — prevedono che Cdp indichi il futuro presidente (che avrà anche deleghe esecutive tra cui quelle sulla sicurezza della rete) e abbia un diritto di gradimento sull’ad (la cui scelta compete invece a Tim). Ma la Cdp avrà anche il peso maggiore in consiglio, e quindi la possibilità di intervenire su investimenti e strategie.

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La rete unica Tim-CdP (La Repubblica, 31 agosto 2020)

Solo un terzo degli italiani ha una connessione superiore a 30 mega, con un forte divario tra le regioni più ricche del centro-nord rispetto al sud. Nelle classifiche Ue l’Italia è al 25 posto, dopo Cipro e prima soltanto di Romania, Grecia e Bulgaria. Se sulle connessioni in fibra siamo la cenerentola d’Europa, sul mobile siamo ai primi posti nel Vecchio continente sia per servizi che per concorrenza sui prezzi: la difficile orografia e alcune politiche commerciali sbagliate, hanno favorito il cellulare rispetto al pc. Così in Italia ci sono più telefonini (erano 78,4 milioni a fine marzo) che abitanti.

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