Report e l’inchiesta sui farmaci contaminati prodotti in India

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-28

Questa sera il programma di Sigfrido Ranucci proverà a dipanare la matassa della produzione dell’industria farmaceutica seguendo il flusso di principi attivi (e di batteri multi-farmacoresistenti) che dal distretto della chimica di Hyderabad arriva fino in Europa e nel nostro Paese

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Questa sera Report manderà in onda l’inchiesta di Cataldo Ciccolella e Giulio Valesini dal titolo Principi cattivi, un gioco di parole sui principi attivi contenuti nei farmaci. Il servizio prende le mosse dalla vicenda del batterio farmacoresistente New Delhi che tra il novembre 2018 e il settembre 2019 ha causato 36 decessi in Toscana. C’è poi un’altra storia, quella dei farmaci contenenti ranitidina ritirati dall’AIFA nei mesi scorsi perché contenenti nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogeni.

L’inchiesta di Report sui farmaci fatti in India

A produrre le medicine – scrive Report – era una società cinese, la Zhejiang Huahai. Il principio attivo contaminato però, scriveva l’AIFA, era stato prodotto presso l’officina farmaceutica SARACA LABORATORIES LTD in India. Come tante altre aziende del settore farmaceutico che si occupano della produzione dei prodotti intermedi e dei principi attivi ha sede nel grande distretto farmaceutico di Hyderabad (nello stato indiano del Telangana, nel sud del Paese) denominato Hyderabad Pharma City.

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Qual è il problema? Ad esempio il fatto che lo sviluppo del distretto industriale – che dovrebbe diventare la capitale dell’industria farmaceutica in India – abbia già causato parecchie preoccupazioni tra i residenti a causa dell’inquinamento delle acque dei fiumi nei quali le fabbriche sversano i rifiuti della lavorazione industriale. E per quanto riguarda noi europei? Uno degli ostacoli è che è estremamente difficile risalire a quale azienda (e dove) abbia prodotto un dato principio attivo. Ma molto spesso si finisce in India o in Cina.

Le telecamere di Report sono andate proprio in una di quelle aziende dove vengono lavorati i prodotti intermedi, che poi vengono utilizzati dalle case farmaceutiche per innescare le reazioni chimiche che servono a produrre i farmaci. La situazione, igienicamente parlando, non è delle migliori. Potrebbe esserlo. Ma il titolare dell’azienda spiega che così il prezzo del prodotto finale aumenterebbe e quindi non sarebbe più possibile per le persone meno abbienti acquistare i farmaci generici che vengono prodotti a Pharma City. Ma la questione del rispetto degli standard igienici ed ecologici non è solo una fissa degli occidentali. Secondo i cittadini di Hyderabad che abitano vicino ai canali di scolo le acque sono contaminate dagli scarti delle lavorazioni chimiche. In quelle acque e nel suolo dei dintorni delle aziende l’Università di Lipsia ha trovato la presenza di batteri multi-farmacoresistenti. Secondo Christoph Lubbert, infettivologo dell’ospedale di Lipsia, che ha analizzato i campioni inviati dall’India «i batteri che stanno creando problemi in Toscana sono molto simili a quelli che sono stati trovati ad Hyderabad».

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