Politica

Renzi e lo ius soli che non si farà

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2017-08-06

Il segretario PD a Capalbio: “Difficile l’approvazione prima della fine della legislatura”

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“La nostra gente non ha voglia di chiacchiere, occorre rispettare le regole della comunita'”. Matteo Renzi oggi ha fatto tappa a Livorno per presentare il suo libro (stasera sara’ a Capalbio) e ha nuovamente invitato la sinistra a smetterla con il ‘fuoco amico’ e il Pd a ricompattarsi. La convinzione dei renziani + che di fatto gli equilibri della legislatura si reggeranno fino alla legge di stabilita’. Già sulla ‘finanziaria’ si registra da tempo lo smarcamento di Mdp (mentre Pisapia vorrebbe un confronto aperto su quattro o cinque punti ed evitare qualsiasi tipo di strappo con il governo). Difficile quindi trovare convergenze su ius soli, testamento biologico o su altri provvedimenti che potrebbero non avere un facile via libera al Senato. Il punto di maggior confronto sicuramente sarà la legge elettorale. Renzi se ne sta alla larga ma il Pd riproporra’ sul tavolo una discussione sul tedesco. Ribadendo la necessita’ che siano della partita sia Forza Italia che M5s. FI propone per esempio di accontentare i Cinque stelle sul voto disgiunto, mentre c’e’ chi spinge – su input dei vertici istituzionali – per “una mediazione alta”. Ma nella partita della legge elettorale potrebbe essere determinante l’esito delle trattative sulle elezioni del 5 novembre. E’ scattato l’allarme in FI: in caso di un accordo Pd-Ap “sara’ difficile – rimarca un big azzurro – rivedere le regole del voto”.
renzi ius soli
I centristi hanno un peso determinante a palazzo Madama e nell’eventualita’ di un accordo Ap-Pd, potrebbero – con l’attuale legge – entrare alla Camera con il 3% e apparentarsi con i dem al Senato. La partita sulle elezioni siciliane e’ ancora aperta ma Alfano ha deciso di rilanciare puntando su una candidatura al centro. Un tentativo di sparigliare che potrebbe portare ad un accordo proprio con il partito del Nazareno, sulla base del ‘modello Palermo’ invocato dai dem e dallo stesso Renzi. “Se trovano un accordo allora vorra’ dire – sottolinea un esponente azzurro – che non si muovera’ piu’ nulla sulla legge elettorale”. A settembre riprenderanno le manovre della minoranza dem e dei franceschiniani per virare sul premio alla coalizione ma Renzi anticipa eventuali nuovi attacchi: “Siamo l’unica vera alternativa ai populisti, fuori di noi non c’e’ la rivoluzione socialista ma Grillo o Salvini. Se si sta dentro per parlar male del Pd, si fa il gioco della Lega o dei Cinque stelle”. Infine sulla polemica del sindaco di Codicoro secondo cui bisogna aumentare le tasse per chi ospita rifugiati il segretario dem dice: “Si e’ gia’ corretta, ha detto che e’ una provocazione, ma chiaramente ha sbagliato e l’ha spiegato molto bene il segretario regionale dell’Emilia Romagna. Quella del sindaco del Pd e’ una posizione che non condivido”.

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