L’incredibile storia delle due ragazze morte investite in un campo agricolo

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-07-05

Le due giovani sono state colpite da una trebbiatrice a Sud di Milano. La richiesta di aiuto e il bracciante agricolo che non si è accorto di nulla

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Si chiamavano Hanan Nekhla e Sara El Jaafar. Avevano, rispettivamente, 31 e 28 anni ed erano entrambe di origini marocchine. Le due donne sono morte all’interno di un campo agricolo a Sud di Milano, tra le cittadine di Locate di Triulzi e San Giuliano milanese. Due decessi dai contorni ancora oscuri perché, al momento, si può parlare solamente di due ragazze uccise nel campo agricolo. Le dinamiche di quanto accaduto qualche giorno fa nella provincia del capoluogo lombardo sono ancora tutte da accertare, ma gli inquirenti seguono già una pista.

Ragazze uccise nel campo agricolo a Sud di Milano, tutti i punti oscuri della storia

A far scattare l’allarme è stata una chiamata al 112 fatta da Hanan Nekhla: erano le 10.53 di venerdì scorso e la 31enne – parlando in arabo – aveva detto: “Aiuto, la mia amica è morta, una trebbiatrice ci ha investite”. Passano diverse ore, 36 per l’esattezza, e i soccorritori riescono a individuare le due ragazze. Entrambe morte, con i loro corpi senza vita trovati distesi all’interno di questo campo agricolo nella zona Sud di Milano. A travolgerle, questo sembra essere accertato, un mezzo agricolo (non una trebbiatrice) che – proprio al momento di quello che sembra essere un tragico incidente – stava passando nel campo per spargere i pesticidi.

L’uomo alla guida, interrogato per ore dai Carabinieri, ha detto di non essersi accorto di nulla: né della presenza delle due ragazze uccise da trebbiatrice, né di averle colpite. Il 28enne è ora indagato per omicidio colposo, ma – come sempre accade in questi casi – si tratta di un atto dovuto da parte della Procura. Nel frattempo, contattato da La Repubblica, il proprietario della cascina (che aveva acquistato il mezzo, ora posto sotto sequestro) ha dichiarato:

“Ma è una macchina che prende trenta metri. La cabina è larga due metri e mezzo. È stato un caso, una fatalità. Perfino l’elicottero non è riuscito a trovare le ragazze, perché non si vede niente di quello che c’è sotto”.

Mentre proseguono le indagini, si fa sempre più spazio un’ipotesi tra gli inquirenti. Le due ragazze uccise nel campo agricolo non sarebbero state sole prima dell’incidente. Quella zona, infatti, non dista molto da tanto noto “boschetto” di Rogoredo che, fino a qualche tempo fa, era considerata la più grande piazza di spaccio d’Europa. Hanan Nekhla e Sara El Jaafar sarebbero state in compagnia di due connazionali che, però, si sarebbero allontanati dopo l’incidente. Accanto ai corpi delle due donne, sono stati trovate alcune bottiglie vuote, della carta stagnola e degli zampironi. Le due potrebbero essersi addormentate in quel campo prima della tragedia.

(Foto IPP/Roberto Ramaccia)

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