Opinioni
La querela di Roberto Maroni a Luigi Di Maio
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-06-07
Il Presidente della Lombardia Roberto Maroni ha annunciato di aver querelato Luigi Di Maio per aver accostato durante un comizio a Monza il nome dell’ex Ministro dell’Interno a quello di Salvatore Buzzi. Ma perché Di Maio ha detto che la Lega ha “finanziato il sistema delle cooperative di Mafia Capitale”?
Qualche giorno fa il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio era a Monza per la campagna elettorale. Durante un comizio Di Maio ha attaccato il Presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni accusandolo sostanzialmente di aver finanziato il sistema delle cooperative di Salvatore Buzzi quando era Ministro dell’Interno.
Luigi Di Maio, Roberto Maroni e Mafia Capitale
Secondo Di Maio «in Mafia Capitale i soldi per le cooperative che gestivano immigrati e Rom venivano dal Ministero dell’Interno e allora come ministro c’era il vostro governatore, Robero Maroni. Da lì che partivano i soldi che entrarono nella gestione dei campi rom e che poi finanziavano le cooperative di Buzzi e che hanno finanziato il PD. Quindi possiamo dire che la Lega ha finanziato il Pd». Per questa affermazione Maroni ha querelato Di Maio spiegando che “attribuire a me una responsabilità, agganci e collusioni in Mafia Capitale è inaccettabile sul piano umano, la politica non c’entra. È una roba da mascalzoni.”
Ed è vero, perché Maroni non è mai stato indagato nell’ambito dell’inchiesta su Mafia Capitale. Quindi dire che Maroni ha finanziato le cooperative di Buzzi, o che l’allora Ministro dell’Interno era colluso con il sistema criminale che gestiva i campi Rom della Capitale è falso. Repubblica riporta che nel corso dello stesso comizio Di Maio è tornato a lamentarsi delle ONG che fanno da taxi trasportando in Italia i migranti dopo essersi accordate con gli scafisti. Una teoria che dopo numerose audizioni in commissione alla Camera e al Senato si è dimostrata essere priva di fondamento. Nel video qui sotto al minuto 33 l’intervento di Di Maio contro Maroni.
Ma il gioco di Di Maio è chiaro: andare “in casa della Lega” a dire cose che direbbe la Lega. Facendo però passare la Lega Nord per un partito colluso con Mafia Capitale e – ancora peggio – con il PD. Eppure ad esempio la recente intesa sulla legge elettorale è stata raggiunta proprio tra Lega Nord, PD, M5S e Forza Italia. Misteri della politica.
Un altro punto interessante riguarda quello che ha fatto Maroni da Ministro dell’Interno del Governo Berlusconi per i campi Rom della Capitale. È vero che quando Maroni era Ministro ha promosso delle azioni per finanziare la costruzione di alcuni insediamenti. Si tratta di iniziative perfettamente legali e delle quali abbiamo parlato qui. Era il 2008 e il sindaco di Roma era Gianni Alemanno. Il sindaco chiese ed ottenne da Maroni un finanziamento di 30 milioni di euro per poter affrontare “l’emergenza nomadi” nella Capitale. Nel 2014 la Stampa rivelò che dieci milioni furono destinati alla costruzione di un nuovo campo mentre 20 allo smantellamento e alla ristrutturazione degli altri insediamenti della Capitale. Nessuno però ha mai detto che Maroni ha dato direttamente i soldi a Buzzi né che poteva sapere dove sarebbero finiti e che avrebbero alimentato il business dei campi gestito dalle cooperative di Buzzi. Questione di sfumature, che forse Di Maio non ha colto come già quando lodò il Procuratore di Catania Zuccaro. Ed è tutta qui la ragione della querela al deputato del MoVimento 5 Stelle da parte di Maroni.