La meravigliosa storia della querela di Enrico Rossi a Matteo Renzi

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Il Partito Democratico e MDP governano assieme la Toscana, dove il segretario del PD è nato e dove è presidente Enrico Rossi, passato qualche tempo fa con Bersani. Eppure, colpo di scena, l’avvocatura regionale della Toscana sta predisponendo la querela del presidente della Regione Enrico Rossi (Mdp) nei confronti del segretario del Pd Matteo Renzi. Tutto ciò perché due giorni fa lo stesso Renzi ha incontrato durante la tappa toscana del suo giro nella Penisola a bordo del treno “Destinazione Italia” una delegazione dei lavoratori dell’acciaieria ex Lucchini. La materia del contendere è Issad Rebrab, l’imprenditore algerino che rilevò le acciaierie nel 2014 «sorpassando» il magnate indiano Jindal. «Abbiamo fatto una cazzata a fidarci di Rebrab», ha detto Renzi, assicurando agli operai saliti sul treno che il governo «sta lavorando per trovare una soluzione» e che gli ammortizzatori sociali saranno garantiti.

Ma soprattutto, ha aggiunto Renzi, a volere Rebrab «furono Rossi e Landini». Ed è proprio questo che ha fatto arrabbiare il governatore: “Il progetto industriale presentato dall’imprenditore Issad Rebrab è stato scelto attraverso una regolare procedura di gara del ministero dello Sviluppo economico, sulla quale non ho avuto alcuna influenza. Le affermazioni su Piombino, così come riportate dai giornali, meritano una sola risposta: la querela. Ne sono dispiaciuto ma su questa materia non si scherza e non sono ammessi equivoci”, ha fatto sapere Rossi.