Quel cavillo dello Statuto che potrebbe escludere Grillo dal Movimento 5 Stelle

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-06-30

Fantapolitica o ipotesi concreta? Ecco quello che potrebbe succedere

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Il torbido dibattito in cui Beppe Grillo ha trascinato il Movimento cinque stelle si arricchisce ogni giorno di nuovi capitoli. In queste ore in tanti si sono esposti, e non in molti hanno preso le parti dell’Elevato. I numeri più alti parlano di circa 150 eletti pronti a chiudere le valigie e saltare dall’altro lato dalla barricata. Il movimento ha scelto quali parti prendere, sono rimasti pochissimi i grillini fedeli al fondatore. In queste ore all’orizzonte c’è una nuova ipotesi che vedrebbe materializzarsi il nuovo partito di Grillo piuttosto che di Conte. Lo statuto tanto difeso dal comico ligure contiene al suo interno un passo, il comma c dell’articolo 8, che prevede la revoca del suo ruolo di Garante.

In queste ore le idee si accavallano, e le ipotesi percorribili sono tra le più varie. Grillo dalla pubblicazione del post di martedì pomeriggio ha ricevuto circa 6000 ‘vaffa’ in due ore e la sua pagina ha avuto un calo di 28mila follower. Numeri della volontà popolare che fanno il paio con le dichiarazioni dei vertici del movimento. Mentre la scissione appare ormai a un passo, tutti gli occhi sono puntati sull’ex presidente del Consiglio, che a ore, forse già prima dell’assemblea dei deputati fissata per questa sera alle 19, potrebbe tornare a far sentire la sua voce, spiegando cosa intenda fare del proprio futuro.

In molti sono i parlamentari che vorrebbero uno scontro Grillo-Conte. Il post duro Vito Crimi ha segnato un solco molto profondo tra le parti, il capo politico reggente del Movimento ha innanzitutto sostenuto che il voto sul comitato direttivo – chiesto dal garante – non può essere indetto su Rousseau. Poi lo stesso Crimi ha sottolineato che a queste condizioni la sua permanenza tra i pentastellati non è scontata, e potrebbe lasciare il partito se si dovesse continuare con questa bagarre interna.

Il cavillo potrebbe escludere Grillo, con lui rischia anche tutto il Comitato di Garanzia

Art. 8 – Garante

a) Il Garante è il custode dei valori fondamentali dell’azione politica dell’Associazione. In tale spirito esercita con imparzialità, indipendenza ed autorevolezza le prerogative riconosciute dallo Statuto. In tale veste, oltre ai poteri previsti nel presente Statuto, al Garante è attribuito il potere di interpretazione autentica, non sindacabile, delle norme del presente Statuto.

b) Il Garante è eletto mediante consultazione in Rete, all’interno di una rosa di candidati non inferiore a 3 (tre), che il Comitato di Garanzia propone avuto riguardo a figure che si siano distinte per il determinante contributo alla storia ed all’azione politica del MoVimento 5 Stelle e dunque per la loro rappresentatività e statura morale.

c) Il Garante resta in carica a tempo indeterminato e può essere revocato, in ogni tempo, su proposta deliberata dal Comitato di Garanzia a maggioranza assoluta dei propri componenti e ratificata da una consultazione in Rete degli iscritti, purché prenda parte alla votazione la maggioranza assoluta degli iscritti.

Nell’ipotesi in cui gli iscritti non ratifichino la proposta di revoca del Garante proposta dal Comitato di Garanzia, tale ultimo organo decadrà con effetto immediato con conseguente necessità di indizione della consultazione in Rete per la nomina di un nuovo Comitato.

d) Qualora la carica si renda vacante, il membro più anziano del Collegio dei Probiviri ne assume temporaneamente le veci per un periodo massimo di 30 giorni entro il quale deve essere indetta la consultazione in Rete per l’elezione del nuovo Garante.

In caso si decidesse di vagliare questa strada, Grillo rischierebbe di essere estromesso dalla sua creatura. In caso contrario, il Comitato di garanzia, nello specifico composto da Vito Crimi, Roberta Lombardi e da Giancarlo Cancelleri, considerato un ‘dimaiano’ di ferro, dovrebbe dimettersi e lasciare spazio a nuove nomine. Da decidersi sempre online. Un rischio che stando ai recentissimi sviluppi non è detto che i tre eletti non vogliano prendersi.

 

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