I prestiti garantiti dallo Stato e i 5mila euro in più da chiedere

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Una volta che il decreto sarà definitivamente convertito in legge, si potrà chiedere alla banca che ha erogato il finanziamento di ottenere altri 5 mila euro e la possibilità di ripagare il prestito in 10 anni anziché in sei anni come previsto dal testo originario del provvedimento

Il Messaggero spiega oggi che le condizioni più favorevoli ai mini-prestiti fino a 25 mila euro previste dagli emendamenti del decreto liquidità, saranno applicate anche a chi i soldi li ha già ottenuti dalla banca. Questo significa che, una volta che il decreto sarà definitivamente convertito in legge, si potrà chiedere alla banca che ha erogato il finanziamento di ottenere altri 5 mila euro e la possibilità di ripagare il prestito in 10 anni anziché in sei anni come previsto dal testo originario del provvedimento. A precisarlo è stato lo stesso emendamento approvato alla Camera.



I tempi di conversione del decreto ormai sono stretti. Il governo ha posto alla Camera la questione di fiducia sul testo. Fiducia che sarà votata oggi. Poi il provvedimento sarà trasmesso al Senato per la seconda lettura. Le novità introdotte in Commissione a Montecitorio non sono poche. Come detto, l’importo del prestito garantito al 100% dallo Stato è salito da 25 mila a 30 mila euro. La restituzione avverrà in 10 anni, ai quali si aggiungono due anni di preammortamento. Anche il calcolo del tasso massimo applicabile dalla banca è stato semplificato. Gli interessi non potranno andare oltre il Rendistato di pari durata (10 anni), maggiorato di uno spread dello 0.2 per cento.

La difficoltà nell’ottenere i prestiti (Corriere della Sera, 26 aprile 2020)

Cambiano anche le condizioni per gli importi più alti:



In questo caso il periodo di restituzione del finanziamento resta di 6 anni, ma viene allungato a 36 mesi il periodo di preammortamento. Cosa significa? Che la prima rata di rimborso dei pestiti sarà pagata solo dopo 3 anni e, dunque, la durata effettiva del finanziamento sarà di 9 anni. Ma la vera novità sono le nuove condizioni che vengono imposte a chiunque chieda il prestito con la garanzia della Sace. Innanzitutto è stato precisato che il finanziamento non potrà essere chiesto da chi ha sede sociale o la casa madre in uno dei paradisi fiscali che fanno parte della black list europea (sono 12 in tutto, tra cui le Isole Vergini e le Cayman). Ma la condizione forse più stringente, è il divieto di delocalizzare la produzione per le imprese che otterranno il fido con la garanzia dello Stato.

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