Politica
«Io non accuso nessuno di collusione, ma qui girano soldi»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2017-07-20
Pierluigi Bersani all’attacco di Matteo Renzi e del Giglio Magico in un’intervista al Fatto Quotidiano
In una torrenziale intervista rilasciata al Fatto Quotidiano, Pierluigi Bersani attacca i vertici del Partito Democratico e dice che Renzi, Lotti e la Boschi sono stati fregati dalla loro questione morale.
Il giglio magico ha una cifra familista: Lotti e Tiziano Renzi nell’inchiesta Consip.
Se Lotti fosse indagato per una vicenda legata al suo ruolo di ministro dello Sport io sarei cauto, non sono giustizialista. Ma se viene accertata la versione di Marroni noi chiederemo le dimissioni.
Banca Etruria, poi.
In Parlamento non ci è stata detta la verità…
Maria Elena Boschi…
Sì, negli Stati Uniti sarebbe sanzionabile. Qui non stiamo parlando di noccioline ma di fatti seri. Meno male che Andreatta non è più in vita, lui che lottò contro Calvi avrebbe dovuto vedere gente (il papà di Boschi, ndr) che va a chiedere consigli a Flavio Carboni. Se Renzi non piace più è stato anche per l’a s p e tto etico. Ma ampliando lo sguardo, oltre le persone, siamo di fronte a una situazione inquietante.
Perché?
Io non accuso nessuno di collusione, ma qui girano barcate di soldi senza controllo, acquisti dall’estero, amnistie e sanatorie e hanno aumentato pure la soglia del contante. Sono comodità per pezzi di establishment, ma sono anche varchi per la criminalità e le mafie. Non è possibile che a occuparsene siano solo quattro magistrati e un po’di finanzieri, servono anche le leggi.
Pierluigi Bersani è però ancora cauto sul suo possibile ruolo nel prossimo parlamento e su una candidatura:
Dal lavoro alla questione morale è una sinistra vera.
Io non voglio una cosa rossa ma non voglio che si sputi sul rosso. Non rinnego nulla. Forse abbiamo dei problemi di composizione, ma non sarà un’operazione nostalgia. Vogliamo parlare ai giovani, non solo ai disoccupati, anche a quelli che vengono sfruttati con finti stage, con i voucher o con una finta alternanza scuola-lavoro. Mio padre era un meccanico e aveva degli apprendisti, talvolta combinavano guai ma a fine mese si sarebbe vergognato se non li avesse pagati.
Pisapia permettendo, lei tuttora piace come leader.
So di dare un dispiacere a quanti me lo chiedono ancora, ma non farò mai un passo davanti Giuliano.
Si candiderà in Parlamento? Rotazione permettendo?
Farò quello che mi chiede il collettivo, in un senso o nell’altro. E studieremo un meccanismo per far votare le candidature. Senza sciogliervi, almeno fino alle elezioni. Pisapia non l’ha mai chiesto, ma non si possono sciogliere nell’acido i mattoni se non hai ancora la casa.