Il piano in dieci punti di Alexis Tsipras

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2015-02-10

Il governo greco promette riforme e il rispetto del 70% del vecchio piano, concordando dieci riforme con l’OCSE. Tsipras sente Juncker al telefono in attesa dell’incontro di domani. Intanto, la Russia…

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Uno scambio tra debiti verso l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale che preveda però una sostanziale riduzione degli obiettivi di avanzo primario della Grecia. Questa l’intenzione del governo di Alexis Tsipras, che presenterà mercoledì presenterà all’Eurogruppo un programma di attenuazione dell’austerità in cambio di dieci riforme punta stabilite con l’OCSE, ha detto una fonte del ministero delle Finanze all’AFP.

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Cosa succede alla Grecia se esce dall’euro (La Repubblica, 10 febbraio 2015)

IL PIANO IN DIECI PUNTI DI ALEXIS TSIPRAS
Il piano in dieci punti di Tsipras includerebbe il 70% delle riforme previste nel piano concordato con l’Unione Europea, mentre un 30% dei provvedimenti verrebbe mollato. Secondo quanto scrive l’AFP Atene punta ad arrivare al finanziamento ponte dell’Unione Europea eliminando le misure di austerità, allo scopo di permettere al paese di far quadrare i conti nei primi mesi, per poi presentare un programma più completo di riforme strutturali che comprendono la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, a partire dal primo settembre. Superando però il programma di spesa per il paese e la sua crisi umanitaria ottenendo un taglio degli obiettivi dell’austerità pari al 50% dell’avanzo primario. Un compromesso con Bruxelles è quindi ciò a cui puntano attualmente Tsipras e Varoufakis, chiedendo agli uomini dell’Europa di non comportarsi da yes men e chiedendo di dire sì a una soluzione che potrebbe far uscire la Grecia dalla crisi. Questo sarebbe il piano da presentare all’Eurogruppo, senza però attendersi una risposta domani ma entro lunedì 16 febbraio. Da segnalare che mentre prende corpo un’ipotesi di compromesso tra Grecia e Ue, nella forma di un’estensione di sei mesi del piano di assistenza, Lazard Financial Advisory, la società di consulenza assunta dal governo Tsipras per le trattative, ha un parere molto più reciso. Matthieu Pigasse, presidente del gruppo, ha infatti sostenuto, in un’intervista con la radio France Inter, che il debito di Atene, per essere sostenibile, deve essere tagliato di almeno 100 miliardi di euro rispetto ai 320 attuali, una cifra pari al 175% del Pil del paese. «Lo sanno tutti e lo sa ogni governo europeo: il debito oggi è insostenibile o ingestibile», ha spiegato Pigasse, secondo il quale un simile haircut porterebbe il debito ellenico al 120% del Pil nel 2020, rendendolo quindi più sostenibile. A spese, però, degli altri paesi europei.
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I creditori di Atene (Corriere della Sera, 7 febbraio 2015)

SE TELEFONANDO IO POTESSI…
Intanto Tsipras e Juncker si sentiranno nel pomeriggio, su richiesta del governo greco. «Non c’è una proposta ufficiale ma i negoziati sono intensi», sostiene oggi un portavoce Ue, in vista del vertice straordinario dell’Eurogruppo sulla Grecia, dopo che fonti comunitarie hanno riferito all’agenzia Mni che la Commissione Europea intende proporre ad Atene un’estensione di sei mesi dei debiti in scadenza in modo da dare respiro alla Grecia fino a settembre, quando il governo Tsipras dovrebbe far partire il pacchetto di riforme elaborato insieme all’Ocse.  Ad aver accorciato le distanze tra Atene e Bruxelles potrebbero aver contribuito i dettagli della proposta di accordo che il ministro delle Finanze ellenico, Yanis Varoufakis, intende sottoporre domani all’Eurogruppo. Il governo Tsipras infatti si è mostrato disposto a mantenere ”il 70% degli impegni stretti con la troika. A condurre la Commissione Europea su più miti consigli possono inoltre aver contribuito le dichiarazioni del ministro della Difesa, Panos Kammenos, che ha alluso alla possibilità che la Grecia, in mancanza di un’intesa con la Ue, possa bussare alla porta della Russia in cerca di finanziamenti, una prospettiva che avrebbe conseguenze geopolitiche imprevedibili. Intanto il ministro degli Esteri greco, Nikos Kotzias, sarà domani a Mosca su invito del collega russo Serghei Lavrov. L’incontro fra i capi delle due diplomazia si terrà nello stesso giorno del summit a quattro a Minsk fra Ucraina, Russia, Francia e Germania sul conflitto ucraino e della riunione dei ministri delle Finanze dell’Eurozona che devono discutere la richiesta di Atene di rinegoziare il debito. Il governo di Alexis Tsipras non ha fatto mistero di voler rafforzare i rapporti con la Russia, anche a costo di discostarsi dalla linea degli altri partner Ue sull’Ucraina, e il premier e il ministro della Difesa, Panos Kammenos, sono stati entrambi invitati a recarsi a Mosca nei prossimi mesi.
 

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