Perché con il referendum sul taglio dei parlamentari il voto è più vicino

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2020-01-11

ra che ci sono le firme, se si andasse al voto anticipato verrebbe rinviata la consultazione e si andrebbe alle urne per eleggere un Parlamento con l’attuale plenum di 945 onorevoli, contro i 600 previsti dalla riforma

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Con il referendum sul taglio dei parlamentari il voto è più vicino. Ora che ci sono le firme, se si andasse al voto anticipato verrebbe rinviata la consultazione e si andrebbe alle urne per eleggere un Parlamento con l’attuale plenum di 945 onorevoli, contro i 600 previsti dalla riforma. Quindi per alcuni sarebbe più facile puntare sul voto avendo più chances di essere rieletti. Per questo, spiega oggi Il Messaggero, le urne sono più vicine nella situazione attuale. Ma la situazione potrebbe precipitare davvero solo in caso di sconfitta del Partito Democratico alle elezioni in Emilia-Romagna, visto che a quel punto persino la leadership di Zingaretti, che oggi ha annunciato lo scioglimento del partito dopo il voto, potrebbe essere a rischio. Poi c’è la legge elettorale: avere stretto un accordo di fatto spiana la strada alle elezioni, in quanto è stato già individuato lo “strumento” per andare alle urne. Il proporzionale del Germanicum con sbarramento al 5% di fatto conviene a tutti (meno che a Leu) ed è frutto di un patto tra Pd e 5Stelle: il sì dei dem al taglio dei parlamentari in cambio di una riforma elettorale che garantisse la rappresentanza.

referendum taglio parlamentari
La maggioranza in Parlamento oggi (Il Messaggero, 10 gennaio 2020)

Ma va segnalato che c’è anche una spinta contraria alle urne. Quella che esercita ad esempio una frangia di Forza Italia, ostile alla Lega ma soprattutto alle urne da dove uscirebbe ancora ridimensionata. Ma soprattutto c’è l’appuntamento per l’elezione del presidente della Repubblica.

Il settennato di Sergio Mattarella scade nel 2022. Se la legislatura dovesse interrompersi prima, sarebbe il nuovo Parlamento, probabilmente con una maggioranza di centrodestra, ad eleggere il prossimo Presidente. In caso contrario toccherebbe al Parlamento attuale. La partita del Colle, come ammettono diversi esponenti dell’attuale coalizione di governo, gioca un ruolo decisivo sulla durata della legislatura in corso.

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