Economia
Pensioni, cambiano i requisiti per il ritiro anticipato della riforma Fornero?
neXtQuotidiano 07/12/2014
Il referendum e gli effetti allo studio dei ministri, mentre avanza la riforma dell’Inps
Enrico Marro sul Corriere della Sera ci racconta oggi di un piano per cambiare i requisiti per il ritiro anticipato fissati dalla riforma Fornero. La riforma Fornero delle pensioni è entrata in vigore nel 2012. Pensioni di vecchiaia con requisiti più elevati, assegni determinati con il sistema contributivo anche per chi aveva conservato il più vantaggioso metodo retributivo, sostanziale cancellazione per le pensioni di anzianità. Oggi, scrive Marro, «con insistenza tra gli addetti ai lavori si parla di un provvedimento di legge del governo che potrebbe arrivare a gennaio per introdurre qualche elemento di flessibilità sull’età pensionabile. Con lo stesso provvedimento o con uno parallelo dovrebbe essere varata la riforma della governance dell’Inps per chiudere la lunga fase del commissariamento. L’ipotesi che ha più chance prevede un presidente, un consiglio snello (3 membri) mentre il consiglio di indirizzo e vigilanza designato da sindacati e associazioni imprenditoriali verrebbe ridimensionato». Ma la modifica del regime verrebbe anche per anticipare il referendum promosso dalla Lega:
Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, ha ripreso in mano il vecchio progetto di una minipensione anticipata(6-700 euro al mese) erogata dietro richiesta dei lavoratori cui manchino 2-3 anni ai requisiti Fornero e che poi verrebbe restituita in piccolissime rate dal momento in cui scatta la pensione piena. Ma questa novità non sarebbe sufficiente se la Corte costituzionale dovesse ammettere il referendum promosso dalla Lega per abrogare la stessa riforma. La decisione della Consulta, dice il segretario della Lega Matteo Salvini, arriverà questo mese, per consentire l’eventuale voto in primavera. È chiaro che se il referendum fosse ammesso, il governo,per evitare il rischio dell’abrogazione della Fornero che aprirebbe una voragine nei conti pubblici, dovrebbe intervenire sulla stessa riforma in modo da ottenere che la Corte ritenga non più giustificato il voto. Uno scenario da incuboche al momento nessuno, nel governo, vuole prendere inconsiderazione. Ma anche se il referendum non fosse ammesso,alcune partite andranno ugualmente sistemate.