Parla un partecipante al rave di Modena: “I Vigili del Fuoco si divertivano con noi. L’edificio non era mai stato utilizzato”

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-11-03

Ad esprimersi su ciò che accade all’interno di questi party è stato proprio uno dei partecipanti, nonché admin della seguitissima pagina Instagram “RAVEON”

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Negli ultimi giorni non si parla d’altro che della norma anti-rave promossa nel primo decreto voluto dal Governo Meloni, definita da molti liberticida e ai limiti dell’anticostituzionale, da altri giusta e legittima per contrastare l’illegalità di cui spesso le feste abusive sono teatro privilegiato. Ad esprimersi su ciò che accade all’interno di questi party è stato proprio uno dei partecipanti, nonché admin della seguitissima pagina Instagram “RAVEON”, che si è voluto mantenere anonimo e che ha parlato ai microfoni di Blacklist Web Radio.

Il racconto di un partecipante al rave di Modena: “Per fermarci la Polizia ha inventato la scusa dell’edificio pericolante”

“Sono arrivato qualche ora prima dell’inizio del rave ma era intenzione degli organizzatori andare via prima che arrivasse la Polizia”, così comincia il racconto dell’admin di RAVEON. “Ovviamente – ha continuato – la situazione spesso sfugge all’occhio degli organizzatori e degli stessi partecipanti. In questo caso le forze dell’ordine hanno usato la scusa dell’edificio pericolante per fermarci, ma girano dei video in cui dei Vigili del fuoco giocavano con i partecipanti e non sembravano per niente preoccupati”.

In merito ai danni arrecati all’edificio che ha ospitato il party abusivo, il ragazzo ha detto: “Non posso dire il contrario, ma lo stabile non era nelle condizioni più ottimali quindi il proprietario doveva tirare giù la struttura prima o poi, lo spazio non è mai stato utilizzato, io sono venuto da fuori ma ho parlato con una persona modenese che mi ha detto che il capannone non era mai stato utilizzato”.

Perché i giovani scelgono i rave: “Un atto sovversivo, si prova un’ebbrezza indescrivibile”

Il giovane partecipante ha poi spiegato la logica che spinge molti ragazzi a scegliere proprio i rave party: “Quello che distingue un rave da un festival, che è un qualcosa di accettato e tollerato in quanto legale, è che il rave è un atto sovversivo libero dalle logiche comuni, sfugge a qualunque forma di contrattazione, si prova una ebrezza indescrivibile”.

Sul discorso più delicato, quello dell’uso delle droghe all’interno dei party illegali, l’admin di RAVEON ha detto: “Che droghe uso? Lascio a voi libera immaginazione”. Ma sull’assunzione di eroina ha chiarito: “L’eroina è un discorso diverso perché non è tollerata nell’ambiente né da organizzatori né da partecipanti. Secondo me è un peccato perché chi ne fa uso è vittima quindi andare ad un rave ad emarginare queste persone è sbagliato eppure in quegli ambienti gli eroinomani sono visti molto male”.

Il giovane ha poi definito “liberticida” il decreto voluto da Giorgia Meloni e ha sottolineato: “Dal momento che sono stati fatti paragoni con il caso di Viterbo dove ci fu un morto, il morto di Viterbo è morto prima che iniziasse la festa, praticava apnea da molto tempo e nonostante i divieti del lago lui ha voluto lo stesso tuffarcisi e ci è rimasto secco”.

Le parole dell’organizzatore di rave: “La politica non si è mai interessata, per questo ho deciso di fare tutto illegalmente”

Oltre all’admin di RAVEON, sul tema dei party abusivi è intervenuto a Blacklist Web Radio pure Gianluca, organizzatore di rave, che ha spiegato come la necessità dell’illegalità di questi eventi nasca dal fatto che nonostante siano “anni che mi interfaccio con i comuni per organizzare questi eventi”, la politica “non si è mai interessata a questo genere di cose fino al punto che ho deciso di fare tutto illegalmente, senza autorizzazione”.

“L’obiettivo non è solo quello di sballarsi – ha spiegato Gianluca – c’è una sotto cultura che si esprime nella libertà di prendere un posto ed adibirlo come si vuole. Non è il mio caso, io organizzo questi eventi dove abbiamo una squadra che pulisce a fine evento, la mia è una ribellione contro un governo che mi impedisce di organizzare questi eventi e non c’è destra o sinistra”.

Sulla norma anti-rave promossa dall’esecutivo di Centrodestra, Gianluca ha detto: ” La questione è che questo decreto non ha riferimenti specifici diretti al rave, perché non lo hanno specificato? Se lo sono dimenticato?”. Poi, quando gli è stato chiesto se continuerà a organizzare rave visti i nuovi rischi che corre, il ragazzo ha risposto: “Non credo continuerò ad organizzare rave, ho un lavoro stabile. Il mio organizzare eventi era per dare un’alternativa alla città in cui abito quindi continuerò a cercare vie legali per organizzare feste, questo è poco ma sicuro, la musica unisce tutti, il rave unisce, è una festa libera dove tutti sono accettati indipendentemente dal colore politico, gay, lesbiche, bianchi, neri”.

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