Per Papa Francesco la Chiesa non rifiuta i cattolici Lgbt: “Altrimenti sarebbe una setta”

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2022-05-09

Rispondendo a una domanda del padre gesuita James Martin, Papa Francesco ha scritto che la Chiesa non rifiuta i cattolici appartenenti alle minoranze sessuali: “Una Chiesa selettiva, di sangue puro, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta”

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In una risposta scritta ad alcune domande del padre gesuita James Martin circa i cattolici appartenenti alle minoranze sessuali Lgbtiq+, in particolare a proposito di cosa si sentirebbe di dire a uno di loro che “avesse subito un rifiuto dalla Chiesa”, Papa Francesco ha risposto: “Vorrei che lo riconoscessero non come ‘il rifiuto della Chiesa’, ma piuttosto di ‘persone nella Chiesa’.  La Chiesa è madre e chiama insieme tutti i suoi figli. Prendiamo ad esempio la parabola degli invitati alla festa: ‘i giusti, i peccatori, i ricchi e i poveri, ecc’. (Matteo 22:1-15; Luca 14:15-24). Una Chiesa ‘selettiva’, di ‘sangue puro’, non è la Santa Madre Chiesa, ma piuttosto una setta”.

Per Papa Francesco la Chiesa non rifiuta i cattolici Lgbt: “Altrimenti sarebbe una setta”

Secondo Vatican News Martin aveva scritto al Papa lo scorso 5 maggio “chiedendogli se fosse disposto a rispondere ad alcuni quesiti che solitamente gli rivolgono i cattolici Lgbtq”. Le tre domande erano: Quale direbbe che è la cosa più importante che le persone Lgbtq sappiano su Dio? Cosa vorrebbe che le persone Lgbtq sapessero della Chiesa? Cosa può dire a un cattolico Lgbtq che ha subito un rifiuto da parte della Chiesa? Seppur blanda, non è la prima apertura di Papa Francesco verso le minoranze sessuali. In passato parlando degli omosessuali aveva detto: “Preferisco che vengano a confessarsi, che restino vicine al Signore, che si possa pregare insieme. Puoi consigliare loro la preghiera, la buona volontà, indicare la strada, accompagnarle”.

Nella sua esortazione apostolica, Christus vivit, Bergoglio scrisse che i giovani “riconoscono che il corpo e la sessualità sono essenziali per la loro vita e per la crescita della loro identità”. “Tuttavia – andava avanti il documento – in un mondo che enfatizza esclusivamente la sessualità, è difficile mantenere una buona relazione col proprio corpo e vivere serenamente le relazioni affettive. Per questa e per altre ragioni, la morale sessuale è spesso causa di incomprensione e di allontanamento dalla Chiesa, in quanto è percepita come uno spazio di giudizio e di condanna. Nello stesso tempo, i giovani esprimono un esplicito desiderio di confronto sulle questioni relative alla differenza tra identità maschile e femminile, alla reciprocità tra uomini e donne, all’omosessualità”.

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