Paolo Berdini e lo Stadio della Roma: la Regione smentisce l'assessore

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2016-06-30

L’esponente della Giunta Raggi dichiara che l’iter autorizzativo è concluso (sottintendendo che ormai non può più farci niente). La Regione lo smentisce. Il silenzio del M5S

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«In riferimento alle parole dell’architetto Berdini, si fa presente che la Regione Lazio è ancora in attesa dal Comune della trasmissione del progetto sullo stadio della Roma. Ad oggi nulla è stato ufficialmente inoltrato all’amministrazione regionale. Si precisa, inoltre, che nella trasmissione del progetto il Campidoglio dovrà dichiarare la conformità del progetto stesso alla delibera sull’interesse pubblico votato dal Consiglio comunale di Roma»: così una nota della Regione Lazio ieri pomeriggio smentiva l’assessore all’urbanistica in pectore della Giunta Raggi in quella che potrebbe essere considerata la prima grossa grana politica da risolvere per la Giunta Raggi.

Paolo Berdini e lo Stadio della Roma: la Regione smentisce l’assessore

 
Paolo Berdini aveva infatti rilasciato ieri al Sole 24 Ore una curiosissima dichiarazione:

Mi dicono che la documentazione è stata approvata dagli uffici comunali. I dirigenti mi hanno comunicato che giuridicamente e tecnicamente è tutto in ordine e quindi il dossier è stato formalmente trasmesso alla Regione Lazio per l’avvio della conferenza dei servizi. Lo stadio della Roma non è più una questione comunale e del mio assessorato. Ora il procedimento dipende solo dalla Regione.

Il virgolettato è particolarmente curioso in primo luogo per quel “Mi dicono” con il quale Berdini è volutamente oscuro riguardo la fonte della comunicazione: come trasparenza cominciamo subito alla grande. In secondo luogo non sfugge che Berdini, finito per settimane nelle polemiche per le sue dichiarazioni a proposito dello Stadio della Roma soprattutto a causa del fatto che da molte affermazioni contenute nelle interviste si aveva l’impressione che non conoscesse affatto il progetto, con la frase sembrava tendere piuttosto a lavarsi le mani del dossier dopo essersi reso conto che c’era poco da fare. In effetti così è, visto che l’iter politico per la decisione si è già esaurito. Il Comune può sì tornare indietro quando la Giunta Raggi si insedierà (il 7 luglio), ma questo porterebbe a pagare penali milionarie alla società giallorossa. Il che in effetti farebbe felici i tifosi, ma molto meno i cittadini (e per niente i cittadini-tifosi). La frase di Berdini sembrava quindi una necessità per togliere dall’impasse in una situazione in cui la Giunta ha tutto da perderci. E infatti ieri non una voce si è levata dal M5S nei confronti della questione, e se ne capisce il motivo visto l’alto impatto che avrebbe una questione del genere dal punto di vista del consenso.
paolo berdini stadio della roma

Il balletto dello stadio

Berdini aveva detto nei giorni scorsi in un’intervista a Radio Radicale ‘che lo stadio e’ uno scempio’ per poi correggere il tiro con un ‘nessun pregiudizio verso l’impianto’ sostenuto anche dallo stesso Movimento 5 Stelle (‘lo stadio è un’opportunità’).  Le opere private per lo stadio e il business park ammontano a 1,211 miliardi (di cui 211 milioni per spese tecniche e di progettazione), quelle per le infrastrutture a 445,1 milioni (57,1 milioni per la progettazione) suddivise in opere a compensazione (asse di collegamento Ostiense-A91, ponte carrabile sul Tevere e viadotto di approccio, svincolo autostradale Roma-Fiumicino, riunificazione e messa in sicurezza Ostiense, ponte ciclopedonale Magliana, stazione Tor di Valle con ponte, metro B e messa in sicurezza del fosso di Vallerano) per 266 milioni; opere a standard (parcheggi a raso, multipiano, circolazione interna, passerella pedonale, verde pubblico e sistema smaltimento acque idrovore) per 154 milioni; opere da realizzare con contributo di costo di costruzione (parco fluviale Ovest, pontile Est-pontile Ovest, intervento su via dei Dasti, videosorveglianza) per 23,8 milioni. Il totale dell’operazione e’ di 1,656 miliardi, completamente a carico dei privati. Lo stadio potra’ contenere 52.500 posti espandibili fino a 60mila. La progettazione e’ curata da architetti di livello internazionale come Dan Meis, Daniel Libeskind e Andreas Kipar. Coinvolti oltre 500 professionisti appartenenti a 50 studi specialistici. Nel business park sono previsti tre grattacieli ed edifici ecosostenibili (Leed gold). Sono oltre 63 gli ettari di verde pubblico, il secondo polmone di Roma dopo Villa Pamphili, con 9mila alberi piantati e 11 km di piste ciclabili. Un intervento che potra’ dare lavoro fino a 4mila persone tra operai e impiegati. L’area di Tor di Valle su cui sorgeranno lo stadio e gli immobili era stata rilevata dalla Eurnova dell’imprenditore Parnasi che insieme alla societa’ stadio Tor di Valle costruira’ e gestira’ gli impianti sportivi e gli immobili che sorgeranno nel complesso dell’ex ippodromo.

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