Orsini al Giffoni film festival. Su Twitter scoppia la polemica: “Chiamate Lavrov direttamente”

di Clarissa Cancelli

Pubblicato il 2022-07-17

“Ma un po’ di vergogna? Chiamate Lavrov direttamente. Attendiamo ancora di capire perché Eni gli finanziava l’osservatorio”

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Alessandro Orsini, il docente di sociologia del terrorismo alla Luiss, è tornato a fare parlare di sé.  Nel programma del Giffoni film festival di quest’anno è previsto un suo intervento. Una decisione che ha fatto infuriare il mondo social: su Twitter è, infatti, scoppiata la polemica.

Alessandro Orsini al Giffoni film festival: pioggia di critiche sui social

Un mese fa il professore di sociologia aveva dichiarato che in Italia non c’è libertà di espressione del proprio pensiero e che persone come lui non sono libere di parlare alla popolazione. Su La 7, a “Non è L’Arena”, aveva detto: “Se in Italia ci sono 100 esperti di politica internazionale e tutti sono liberi di dire quello che vogliono, ma tutti dicono la stessa cosa in favore del governo Draghi, noi siamo veramente liberi?”. Estromesso dalla direzione dell’Osservatorio sulla sicurezza internazionale dell’ateneo di Confindustria per le sue posizioni in merito al conflitto in Ucraina (considerate come favorevoli a Putin), il professore sarà ospite del Giffoni Film Festival, previsto dal 21 al 30 luglio a Ferrara. “Ma un po’ di vergogna? Chiamate Lavrov direttamente. Attendiamo ancora di capire perché Eni gli finanziava l’osservatorio”, ha twittato l’ex sindacalista Marco Bentivogli. Il Giffoni, il cui profilo è stato colpito da moltissime critiche, ha provato a spiegare le ragioni della sua scelta: “Questo è Giffoni da cinquantadue anni. Questo è il nostro più grande valore. Tutti i temi più delicati e di stretta attualità sono vissuti nella più assoluta libertà di opinione e di espressione dalla gioventù che compone la nostra sezione Giffoni Impact. Giffoni è un territorio libero. Dove il pensiero è libero. Dove tutti sono liberi di esprimere le proprie opinioni. Abbiamo trattato temi sensibili coinvolgendo le diverse opinioni e ragioni e mettendole a confronto in un campo aperto e al di fuori di ogni preconcetto”. Niente da fare: la pioggia di critiche non si è fermata. Sul tema è intervenuto anche l’ex parlamentare di FdI Guido Crosetto: “Dopo le “Bimbe di Conte” ecco i “bambini di Orsini”. Nati come festival del cinema per ragazzi e finiti a luogo di parte. Complimenti per essere riusciti a rovinare una stupenda idea”.

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