Ora Rousseau apre al Movimento, ma per Conte potrebbe essere troppo tardi

di Giorgio Saracino

Pubblicato il 2021-05-09

L’ex premier ha preparato le carte da portare al Garante: chiederà che tuti i dati degli iscritti al Movimento siano consegnati a lui da Casaleggio

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Ormai è troppo tardi. Trapelerebbe questo da chi è vicino all’ex premier Giuseppe Conte: Davide Casaleggio ha avuto tempo per rimetterci, e ha preferito lo scontro aperto. Anche se ora – come fa chi si pente di quanto (non) ha fatto – il figlio del fondatore del 5 Stelle sembra che abbia cambiato idea. Ma ripercorriamo la storia.

La questione è questa: Giuseppe Conte deve essere legittimato. Per tutti, militanti e non, lui ora è il capo politico del Movimento: l’ha incoronato proprio Beppe Grillo, di fatto rompendo con Casaleggio. Figlio di Gianroberto, con cui il comico aveva fondato il 5 Stelle. Perché rompendo? Perché proprio nei giorni in cui Beppe Grillo prendeva questa decisione, sulla piattaforma Rousseau (che è dove i militanti si possono esprimere tramite quella che loro chiamano “democrazia diretta”) si votava per il direttorio a 5. In buona sostanza: cinque donne e uomini che dovevano sostituire la figura del Capo politico, dopo che quel ruolo lo avevano ricoperto Beppe Grillo, Luigi Di Maio, e poi (ma solo ad interim) Vito Crimi.

Ma il Movimento – si sa – non stava andando un granché bene. E proprio in quelle settimane il governo Conte cadeva, lasciando di fatto il premier (ex) senza un incarico politico, destinato quindi a far rientro all’Università di Firenze. E allora ecco l’idea di Grillo: Conte sarà il nuovo leader. Ma Casaleggio non vuole, o almeno: vuole (per non far perdere di credibilità alla propria piattaforma) che quella decisione venga presa dai militanti. Ok, dice Conte. Ma, a una condizione risponde Casaleggio. E cioè: per votare dovete dare tuti gli arretrati a Rousseau.

E già, perché i parlamentari del 5 Stelle si sono ammutinati, e da qualche periodo non versano (non tutti) la cifra mensile dovuta all’M5s. Tanto che avrebbero accumulato un debito considerevole: 450mila euro. Ma Conte, che già non nutriva grande simpatia per Casaleggio e che vuol rinnovare il Movimento, ha fatto no col capo, e ha rimandato al mittente la richiesta. Tanto che nei giorni scorsi sia lui che Rousseau hanno annunciato la fine del loro rapporto. E va beh, Conte si è detto dispiaciuto, non disperato, ma dispiaciuto sì. Prima di salutarsi ha però chiesto a Rousseau tutti i dati degli iscritti, che appartengono solo al Movimento, ma che sono custoditi dalla piattaforma. Casaleggio ha detto di no. E Conte ha preparato le carte da presentare all’Autorità Garante della Privacy, lasciando capire che si finirà in Aula con tempi e costi lunghi. Tanto che il figlio di Gianroberto ci avrebbe ripensato, e avrebbe detto a Conte: aspetta, forse ho cambiato idea, veniamoci incontro. Ma per l’ex premier, ora, il tempo potrebbe essere scaduto.

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