Gli omissis dell’inchiesta sullo Stadio della Roma (potrebbero nascondere una bomba)

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-06-18

Nell’ordinanza e nell’informativa un centinaio di pagine omissate. Che potrebbero nascondere altri inquisiti. Di un certo livello. E potrebbero essere depositate a breve

article-post

Molto ancora deve succedere nell’inchiesta sullo Stadio della Roma a Tor di Valle. Lo si evince dall’ordinanza del GIP e dall’informativa dei carabinieri sull’operazione Rinascimento: più di trecento pagine ma con molti omissis che servono a “coprire” atti su cui i magistrati stanno ancora indagando per accertare ulteriori responsabilità in capo a politici, amministratori pubblici, aziende private.

Gli omissis dell’inchiesta sullo Stadio della Roma

Questi omissis potrebbero cadere perché gli avvocati di Luca Parnasi, Giorgio Tamburrini ed Emilio Ricci, hanno deciso di chiedere la scarcerazione del costruttore al Tribunale dei Riesame: lì adesso la procura dovrà depositare le carte dell’inchiesta, e forse scoprire anche gli omissis che significativamente parlavano di soldi distribuiti ai politici e ai dirigenti per accelerare le procedure. Ma anche qualche altra interessante informazione oggi messa in luce sul Giornale: a chi si stava riferendo per esempio Parnasi quando parlando con i suoi sodali della necessità di «spendere qualche soldo sulle elezioni» («È un investimento che io devofare…molto moderato rispetto al passato quando ho speso cifre che manco te le racconto») dice che la sua forza era quella «di alzare il telefono» e interfacciarsi con qualcuno, presumibilmente un politico conosciuto, che finora i magistrati hanno voluto tutelare?

ponte tevere stadio roma 1
L’intercettazione in cui si parla del ponte sul Tevere

Insomma, la bomba vera potrebbe essere vicina a scoppiare e risultare molto deflagrante al di là dei conti sui sui candidati (del PD, di Forza Italia, del M5S) che hanno ricevuto soldi da Parnasi. Per esempio, racconta oggi La Stampa, il costruttore, al telefono con il suo commercialista, spiegava che all’associazione «Più voci», del tesoriere leghista Giulio Centemero, nel 2015 ha dato 250mila euro. Doveva restare un segreto, ma l’Espresso l’ha scoperto. E allora. «Cerchiamoci una giustificazione», dice il commercialista. Parnasi: «Possiamo giustificarla che abbiamo un progetto ex post! Sennò bisognerebbe incontrarli domattina, capito?».

Gli altri politici indagati nell’inchiesta sullo Stadio della Roma

D’altro canto le stranezze dell’inchiesta non finiscono qui. Ieri si è parlato del giallo delle email cancellate da Lanzalone: quando i carabinieri hanno controllato il computer che si trova nell’appartamento di Lanzalone dietro via San Lorenzo in Lucina, poche ore dopo la cena di finanziamento per Rousseau a cui l’avvocato aveva partecipato e nella quale era presente anche Davide Casaleggio, hanno “scoperto” che le mail erano state tutte cancellate. Perché? Il 24 maggio scorso, 20 giorni prima che scattassero le manette, Virginia Raggi in persona aveva avvertito Lanzalone che i carabinieri erano arrivati in Campidoglio chiedendo di vedere per sequestrarli i documenti sulla consulenza affidata all’avvocato Lanzalone sulla questione dello Stadio.

virginia raggi daniele frongia enrico stefano
Quando Daniele Frongia, Enrico Stefàno e Virginia Raggi mostravano le arance per il sindaco Marino dopo l’avviso di garanzia per gli scontrini

La domanda è: perché Lanzalone ha cancellato tutte le mail? Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti è che l’avvocato possa essersi mosso dopo essere stato avvertito della perquisizione del 24 maggio. Il giallo si intreccia con l’interrogatorio di Lanzalone, che al magistrato ha detto di essere stato scelto da Raggi per la mediazione sullo stadio senza nominare Fraccaro e Bonafede. Ieri invece Davide Casaleggio ha dato un’altra versione dei fatti: “L’ho conosciuto dopo la sua esperienza a Livorno dove ha fatto un ottimo lavoro e per quello è stata una scelta naturale fargli portare avanti un’attività anche su Roma“. Si calcola che siano oltre 100 le pagine attualmente omissate: molte potrebbero spiegare anche perché le cose a Roma fanno così spesso “schifo”.

Cosa c’è negli omissis dell’inchiesta sullo Stadio

D’altronde è lo stesso Parnasi ad aver detto (registrato) «Io pago tutti» a proposito dei suoi rapporti con la politica. Ma, spiega oggi Francesco Grignetti sulla Stampa, in segreto.

Utilizzando il cognome della madre. O qualche testa di legno. O ancora con i contributi alle fondazioni, che quelli non lasciano traccia. Il 15 marzo, a elezioni concluse, s’informa con il commercialista, prospetti alla mano: «Scusami, ma poi abbiamo qua altri 22.000 euro della campagna… scusami, tu qui non hai messo… Lega ed Eyu». Risposta: «Io ho dato già. Ho sentito tutti quanti». Per non rischiare, insomma, contribuiva alle casse dei due Matteo della politica nazionale. Duecentomila a Salvini, centocinquantamila a Renzi.

daniele piva mauro vaglio m5s camera inchiesta tor di valle - 4

Già, perché Eyu significa Francesco Bonifazi, tesoriere Pd, renziano di ferro. Poi, naturalmente, c’era il sostegno ai singoli candidati di tutti i partiti: da Forza Italia al Pd, a Fratelli d’Italia, alla Lega. Persino una di LeU ha preso qualcosina.

E poi ci sono i casi di Daniele Piva e Mauro Vaglio, ex candidati grillini oggi indagati per aver preso contributi: il 5 marzo, Piva si precipita da Parnasi perché un suo contributo di 9mila euro è arrivato troppo tardi per la campagna elettorale, e quindi bisogna far figurare che lui li restituisce, ma allo stesso tempo chiede all’imprenditore di poterli tenere per sé. Nessun problema, ci mancherebbe. Si vedrà poi che il nuovo bonifico è di 16mila euro. Spunta fuori, racconta ancora la Stampa, di nuovo una fattura falsa, che Parnasi spiega ai suoi: «È il braccio destro di Di Maio, tanto per essere chiari, e purtroppo per me è stato trombato… domenica lì all’Eur, che è il quartiere Tor di Valle … quindiii… lui ha detto che ci rimborsa il finanziamento fatto perché non li può spendere, mentre vorrebbe che noi… a me va benissimo … fino all’importo di novemila euro… E figurati se non vuole… non vuole un qualcosa in più… a noi ci va bene perché quando li chiami…».

Leggi sull’argomento: Quello che Roberta Lombardi non ha detto sul Sistema Parnasi

Potrebbe interessarti anche