Olga Aksenova, l’attivista che protesta a Krasnodar come i civili massacrati a Bucha e viene arrestata

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-12

Per aver protestato in strada a Krasnodar contro la guerra legata e incappucciata come i civili massacrati a Bucha dall’esercito di Mosca, l’attivista russa Olga Aksenova è stata arrestata e rischia fino a 15 anni di carcere

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Manifestare il dissenso in Russia è sempre stato difficile. Oggi, con la guerra in Ucraina in atto e le nuove leggi bavaglio che proibiscono alla popolazione di aggregarsi e propagandare “fake news” (dove per “fake news” si intende qualunque notizia non vagliata e pre-approvata dal Cremlino) lo è ancora di più: lo sa bene l’attivista Olga Aksenova, che qualche giorno fa ha manifestato a Krasnodar, città russa non distante dal Donbass e dalla Crimea, stendendosi a terra con le mani legate dietro la schiena e un sacco sopra la testa, ricordando il massacro di civili a Bucha. Un passante l’ha strattonata, ha chiamato la polizia e l’ha fatta arrestare, riporta il portale indipendente russo Ovd Info. La donna è incriminata per “discredito delle forze armate”, e rischia fino a 15 anni di galera.

Olga Aksenova, l’attivista che protesta a Krasnodar come i civili massacrati a Bucha e viene arrestata

È stata portata al Dipartimento Centrale del Ministero degli Affari Interni e al momento le sue sorti non sono chiare. Oltre a riportare alla mente gli orrori scoperti dall’esercito ucraino dopo aver liberato le aree nei sobborghi della capitale Kyiv, la sua protesta ha ricordato quella messa in atto nelle strade di Mosca condivisa dal sito indipendente russo Holod: fotografie di una persona (qualcuno ipotizzava si trattasse di una donna, avendo lo smalto alle unghie) legata e imbavagliata con sfondo il Giardino di Alessandro, vicino alla Cattedrale di Cristo Salvatore, oppure in via Nikolskaya e sulla Vecchia Arbat. Secondo la commissaria per i diritti umani del Parlamento ucraino Lyudmyla Denisova a Bucha i morti totali sono stati 360 tra i civili, di cui 10 bambini. Le autorità ucraine hanno spiegato, dopo aver raccolto diverse evidenze e testimonianze, che i russi hanno sparato in faccia alle persone, “bruciato i loro occhi, tagliato parti del corpo e torturato a morte adulti e bambini”. Sulla vicenda le parole del presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Non riesco più a piangere”.

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