Il punto di non ritorno del tifo: gli insulti razzisti (e non solo) a Nwankwo Simy

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-22

Il calciatore del Crotone ha deciso di rompere il silenzio pubblicando su Instagram il messaggio ricevuto

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Gli stadi sono chiusi a causa della pandemia e i social diventano il modo per trasferire l’odio (non sportivo) dagli spalti al divano di casa. I conigli da tastiera, non i leoni: quelli che mandano in libertà le proprie dita su una tastiera di uno smartphone o di un pc per dare libero sfogo alle proprie frustrazioni sportive, condite da quel razzismo che spesso abbiamo visto e ascoltato tra curve e tribune degli stadi italiani. L’ultima vittima è stato l’attaccante nigeriano del Crotone Nwankwo Simy, autore di una doppietta nel match disputato sabato pomeriggio all’Ezio Scida.

Nwankwo Simy pubblica gli insulti ricevuti su Instagram

Un odio razziale, condito dai peggiori auspici rivolti al figlio del calciatore. Ma Nwankwo Simy ha deciso di squarciare il velo del silenzio, pubblicando su Instagram il testo (con tanto di nome in bella vista) di quel messaggio ricevuto da una persona che – evidentemente – ritiene il colore della pelle un elemento per discriminare le gesta sportive di un attaccante.

“Figlio di put**na, in Nigeria si deve propagare la peste bubbonica. Zing*ro di mer*a, godo che tuo figlio muore per cancro al pancreas”. Evidenti problemi di intolleranza e anche di italiano per il coniglio da tastiera che pensava di fare il gradasso e di non pagare conseguenze per quanto scritto in libertà al calciatore del Crotone via “Dm” su Instagram. Ma Simy ha deciso di rompere il silenzio, pubblicando quanto ricevuto. Con un chiaro messaggio: “Facciamolo diventare famoso perché se lo merita”.

Il razzismo imperante sui social

Un fatto che segue, di pochi giorni, quanto accaduto a un altro giocatore del Crotone. Adam Ounas, infatti, era stato oggetto di pensieri poco oxfordiani sui social dopo aver segnato una rete contro il Crotone. Ma ogni mondo è Paese e l’Italia è solo uno dei posti in cui il razzismo da stadio impera sui social.

Jude Bellingham è un giovanissimo (17 anni) centrocampista inglese che milita nel Borussia Dortmund. Dopo la partita di sabato pomeriggio contro il Colonia, ha ricevuto questi “simpatici” messaggi via social. Evidenza di un problema diffuso, ovunque.

(foto: Ipp/Albano Angilletta)

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