Nello Musumeci, dittatore dello Stato Libero di Sicilia

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-08-23

«D’ora in avanti la lingua ufficiale del Bananas sarà lo svedese! Silenzio. A partire da ora tutti i cittadini saranno tenuti a cambiarsi la biancheria ogni trenta minuti! La biancheria sarà portata sugli indumenti, per poter controllare. Oltre a ciò, tutti i ragazzi sotto il sedicesimo anno di età a partire da ora avranno sedici …

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«D’ora in avanti la lingua ufficiale del Bananas sarà lo svedese! Silenzio. A partire da ora tutti i cittadini saranno tenuti a cambiarsi la biancheria ogni trenta minuti! La biancheria sarà portata sugli indumenti, per poter controllare. Oltre a ciò, tutti i ragazzi sotto il sedicesimo anno di età a partire da ora avranno sedici anni!»: Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas al confronto di Nello Musumeci, che vuole cacciare tutti i migranti entro 24 ore dall’isola, è uno statista. E mentre ci si chiede dove di preciso il presidente della Regione Siciliana vorrebbe mandare quelli che ha cacciato a mezzo di un’ordinanza illegale (perché non ne ha i poteri) e inattuabile (nelle altre regioni italiane? “A casa loro?” Nel Bananas, appunto?), quello che stupisce è che nel governo nessuno si sia alzato in piedi per chiedergli cosa abbia bevuto.

Non lo fa la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, anche se non meglio precisate “fonti” del Viminale nel frattempo precisano (eh…) che l’immigrazione non è materia di sua competenza. Non lo fa il presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Non lo fa il MoVimento 5 Stelle, e fin qui si capisce anche il perché. Non lo fa però nemmeno un ministro del Partito Democratico. Tutti pronti al gioco del silenzio perché hanno paura di “fare un favore a Salvini”, come si ripete ogni volta che qualcuno, stando zitto, fa in effetti un favore a Salvini.

Eppure basterebbe poco. Basterebbe far notare al governatore della Sicilia che le prefetture dipendono dal Viminale, i comuni e le regioni devono chiedere la forza pubblica al ministero dell’Interno per effettuare gli sgomberi e che nessuno ha la minima intenzione di alzare nemmeno un dito per fare nulla di tutto ciò. Quindi ci si attende per la mezzanotte di lunedì che Musumeci trovi il modo di far rispettare la sua ordinanza, altrimenti il popolo siciliano è autorizzato ad assaltare Palazzo d’Orléans – senza che ovviamente anche in quell’occasione i poliziotti muovano un dito – per pretendere dal governatore il rispetto della sua parola. Magari così il governatore se la smette di fare lo spiritoso e di prendere in giro i siciliani che da lui aspettano lavoro e modernizzazione e non l’indicazione di un capro espiatorio per risolvere problemi di popolarità o beghe interne alla sua maggioranza. In alternativa può sempre dichiarare l’indipendenza della Sicilia dall’Italia. “Il dittatore dello Stato libero di Palazzo d’Orléans”, suona anche bene.

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