Natalia Kretova, la mamma ucraina in fuga dalla guerra con i figli morta al suo arrivo a Roma

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-03-18

La donna aveva 45 anni. Si è accasciata al suolo davanti ai figli dopo un lungo viaggio in pullman durato 30 ore

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Aveva viaggiato per 30 lunghe ore a bordo di un pullman insieme ai suoi figli. Stava fuggendo da quelle guerra in Ucraina insieme a quei bambini di 10 e 12 anni, cercando la pace in Italia. A Roma. Un lungo percorso che si è concluso tragicamente: Natalia Kretova si è accasciata al suolo non appena arrivata nella capitale ed è morta subito dopo esser scesa da quel mezzo che avrebbe dovuta ricondurla verso la luce della libertà, lontano dal rumore delle bombe e dalle lacrime per la guerra.

Natalia Kretova, la mamma ucraina morta appena arrivata a Roma

Una tragedia dopo esser fuggita dalla tragedia. Natalia Kretova era partita dall’Ucraina – sfruttando un corridoio umanitario – insieme ai suoi figli di 10 e 12 anni. Da Čerkasy a Roma, passando per il confine polacco. Poi lungo viaggio. Trenta ore al fianco dei suoi bambini, mentre il marito e padre dei piccoli era rimasto nel Paese per difenderlo. Un viaggio della speranza che si è concluso nel peggiore dei modi. Questo il resoconto di quanto successo questa mattina nella capitale nel racconto dell’Ares 118:

“Alle 7.36 è arrivata nella Centrale operativa 118 di Roma una richiesta di soccorso da parte della polizia di Stato, che ci allertava per una signora colta da malore. Alle 7.37 è stata attivata l’ambulanza della postazione del Cto, che è giunta sul posto alle 7.46, seguita dall’automedica della postazione San Camillo. All’arrivo sul posto, la signora era non cosciente e in arresto cardiocircolatorio. L’equipe sanitaria ha provato a rianimare il paziente, ma tutti i tentativi sono stati purtroppo vani”.

Le cause del decesso di Natalia Kretova sono ancora da capire. Nella sua valigia, rimasta a bordo del pullman che era arrivato questa mattina in piazzale XII ottobre, sono stati trovati alcuni medicinali per curare l’ipertensione. Ma non è detto che la mancata assunzione di quei prodotti sia correlabile alla sua morte. E ora, dopo la tragedia nella tragedia, i suoi due figli sono stati affidati in una struttura di accoglienza a Castel Gandolfo.

(Foto IPP/Xinhua via ZUMA Wire)

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