Dalle indagini sulle minacce a Mattarella, emerse anche intimidazioni a Conte e Fornero

di Enzo Boldi

Pubblicato il 2021-03-11

Le forze dell’ordine hanno perquisito le abitazioni e sequestrato alcuni dispositivi dei dieci indagati

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Non solo intimidazioni social nei confronti del Presidente della Repubblica: nel mirino delle dieci persone indagate dalla Procura di Roma per “offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato”, c’erano anche l’ex Presidente del Consiglio e l’ex Ministra del Lavoro Elsa Fornero. È questo quanto emerso dalle perquisizioni eseguite dalle forze dell’ordine nelle abitazioni delle persone coinvolte nell’inchiesta della Procura di Roma, avviata d’ufficio dopo le minacce a Mattarella e Conte.

Minacce a Mattarella e Conte, le perquisizioni nelle case dei dieci indagati

L’operazione, condotta dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, dal Servizio della Polizia Postale e delle Comunicazioni e dalla Digos della capitale, ha coinvolto diverse regioni italiane. E le minacce a Mattarella e Conte sono solamente la punta dell’iceberg. Come riporta AdnKronos, il Capo dello Stato e l’ex Presidente del Consiglio non sono le uniche personalità del mondo della politica prese di mira. Tra i nomi noti, emersi dall’analisi dei pc e degli smartphone posti sotto sequestro dalle forze dell’ordine, è emerso anche il nome di Elsa Fornero.

“L’operazione della Polizia di Stato coordinata dalla procura di Roma, con perquisizioni e denunce a carico di vili delinquenti, rappresenta un significativo esempio di come il web non sia e non debba e non possa essere luogo sottratto alla legalità – ha dichiarato il portavoce dell’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia, Girolamo Lacquaniti, ad AdnKronos -. Il fatto che le minacce e la campagna di odio fosse rivolta contro il Presidente della Repubblica, è la prova tangibile che certi soggetti non hanno il minimo rispetto per il nostro Paese. Come funzionari di polizia sentiamo la necessità di ringraziare pubblicamente il Presidente Mattarella per le scelte, l’azione e l’esempio che ha sempre offerto per il bene collettivo”.

Le dieci persone indagate: sequestrati pc, tablet e smartphone

L’indagine della Procura di Roma non si ferma qui. Dopo aver sequestrato un gran numero di dispositivi, infatti, gli inquirenti dovranno verificare il livello di rischio reale di quelle minacce. Per il momento, infatti, l’ipotesi di reato è “solamente” quella di “offesa all’onore e al prestigio del Capo dello Stato”. Scavando tra i profili social, però, è emersa la diffusione dell’odio diffuso, degli insulti e dei messaggi intimidatori anche nei confronti di altri personaggi politici.

(foto: IPP/spgr)

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