La storia di Michela Murgia e di Cecilia, la candidata di Calenda senza cognome

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-09-13

La candidata dal cognome difficile e la rabbia di Michela Murgia, poi la risposta sui Twitter della calendiana

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Si è scatenato il caos attorno all’accusa di sessismo che la scrittrice Michela Murgia ha rivolto a Carlo Calenda nel corso della sua rubrica settimanale, dal valore sociale simbolico e anche prezioso.

La bagarre si è scatenata attorno ad un manifesto per un evento elettorale, Carlo Calenda sarebbe intervenuto al fianco di Cecilia. Senza che sulla locandina ne fosse indicato il nome. Una scelta effettivamente infelice da un punto di vista ideologico, a cui però è stata la stessa candidata a dare una spiegazione.

La storia di Michela Murgia e di Cecilia, la candidata di Calenda senza cognome. La questione dei “detti”

Il tema orbita attorno alla difficoltà del nome, spiegazione che per la Murgia è parsa una scusa. Nelle sue storie la scrittrice cita Schlein, vice presidente del Consiglio Regionale dell’Emilia Romagna. Storica militante del Pd, passata in quota Possibile con il distaccamento di Civati per poi dedicarsi totalmente al suo progetto politico Emilia Coraggiosa. L’esempio però non gioca a favore della Murgia. Schlein infatti all’anagrafe è Elena Ethel Schlein, composizione non troppo facile per chi immagina di rivolgersi ad un elettorato generalista. Al punto che alle ultime elezioni regionali anche l’ex dem con una storia politica territoriale molto importante si era messa al sicuro candidandosi con il detto Elly, nome che per altro utilizza in tutte le locandine elettorali. Una scelta di conservazione, nonostante il cognome di Schlein si scrive come si pronuncia ed anche in caso di assenza della H rappresenterebbe una chiara intenzione di voto. E dunque per legge da considerarsi voto valido.

Forse in casa Azione non sono riusciti a considerare lo stesso ragionamento per il cognome Frielingsdorf, al punto da non indicarlo neanche sulle locandine. Tanto più, considerato, che si tratta di una candidata al Municipio e quindi destinata ad un confronto voto a voto.

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