La delirante lettera al “Giornale” in cui Meloni accusa Montanari di delirare

di Massimiliano Cassano

Pubblicato il 2021-08-29

Infarcendo il suo articolo di strumentalizzazioni, falsità e stereotipi, Giorgia Meloni ha attaccato dalle colonne de “Il Giornale” Tomaso Montanari. Il rettore eletto dell’Università per Stranieri di Siena aveva ridimensionato il massacro delle foibe ponendo differenze ben nette con lo sterminio degli ebrei

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Ad alimentare ancora, a distanza di ormai quasi una settimana, il “caso Montanari” creato ad arte dalle destre questa volta ci ha pensato Giorgia Meloni. In una lettera pubblicata su Il Giornale, la leader di Fratelli d’Italia ha cavalcato il trend dell’indignazione contro il futuro rettore dell’Università per Stranieri di Siena, definito un “intellettuale vip della sinistra che propone la cancellazione del Giorno del Ricordo per i martiri delle Foibe”. Per costruire il suo attacco Meloni ha infarcito la lettera di stereotipi semplificati (“vip della sinistra”) e falsità. Montanari, infatti, non ha proposto nessuna cancellazione. Ha cercato soltanto di ridimensionare, dandole il peso che merita, la tragedia avvenuta sul finire della Seconda Guerra Mondiale tra il Friuli Venezia Giulia e la Dalmazia.

“Non ci furono milioni di infoibati, probabilmente furono cinquemila, tra i quali molti erano fascisti e nazisti, altri erano innocenti”, ha dichiarato ieri a La Stampa. In un articolo apparso sul Fatto Quotidiano lo scorso 23 agosto, invece, aveva criticato l’uso dell’espressione “pulizia etnica” per indicare il massacro delle foibe, visto che secondo lui sarebbe stato fuorviante e gli avrebbe fatto assumere un significato equiparabile a quando accaduto nei confronti degli ebrei. Fatti, dati, numeri, opinioni inattaccabili a meno che non si decida, in premessa, di stravolgere la realtà. Come ha fatto appunto Meloni e come hanno fatto tutti i movimenti di destra, incluso organi di informazione che hanno chiesto le dimissioni di Montanari. “È proprio sulla base di questo estremismo – scrive la leader di Fratelli d’Italia – che personaggi alla Montanari giustificano e minimizzano da anni la brutale uccisione di Norma Cossetto, ragazzina torturata e stuprata in branco dai partigiani e poi gettata viva in una foiba per la grave colpa di non essere stata ostile al fascismo”.

Un fatto che nulla c’entra con quanto scritto dal futuro rettore, accostato alle sue parole (che più che parole sono semplici fatti) per allarmare ed attaccare. L’apice poi si raggiunge qualche passaggio più in avanti. Meloni attribuisce a Montanari queste parole: “Sembriamo aver dimenticato che per i fascisti e solo per i fascisti non valgono tutte le garanzie costituzionali: per esempio, non valgono la libertà di associazione e di espressione”. Poi aggiunge: “Insomma per Montanari ai fascisti vanno tolti tutti i diritti, anche quello di non essere ammazzati dagli antifascisti”. Letteralmente amplificando, distorcendo e strumentalizzando quanto scritto appena poche parole prima. E per cavalcare il trend, una ultima – assurda – chiosa conclusiva: “Cosa farà Montanari, vieterà ai professori e agli studenti di destra della sua università di esprimere le proprie opinioni? Così sono nati i Talebani, proprio con la propaganda estremista nelle università”. Proprio la stessa cosa, Giorgia.

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