Caos al comizio di Giorgia Meloni a Palermo: la polizia carica i contestatori, manganellata una cronista | VIDEO

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-09-21

Prima il blocco con gli agenti schierati in tenuta anti sommossa e le proteste verbali dei manifestanti. Poi il tentativo di aggirare il cordone, la carica della polizia e un ragazzo portato via

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Meloni contestata a Palermo: prima il blocco con gli agenti schierati in tenuta anti sommossa e le proteste verbali dei manifestanti. Poi il tentativo di aggirare il cordone, la carica della polizia e un ragazzo portato via con la Volante. È quanto accaduto in via Ruggero Settimo, a Palermo, a pochi passi da piazza Politeama dove, sul palco, la leader di FdI Giorgia Meloni teneva il suo comizio.

Meloni contestata a Palermo, cronista manganellata e manifestanti bloccati dalla Polizia: “A quanto pare oggi la città non è nostra”

I manifestanti, più o meno una cinquantina, hanno tentato di raggiungere la piazza da via Ruggero Settimo, ma sono stati fermati dal cordone della polizia. “Siamo circondati. Questo per permettere alla Meloni di fare il suo comizio” ripetevano mentre cercavano di aggirare gli agenti dalle strade limitrofe. “Non possiamo passare senza nessuna motivazione – dice all’Adnkronos Emanuel, 29 anni – Non c’era nulla di organizzato, siamo persone che credono negli stessi diritti”. “Siamo scese in strada per assistere al comizio ma siamo state bloccate perché a quanto pare la città oggi non è nostra” sottolinea Roberta del movimento ‘Non una di meno’. “La Meloni dice che chi vuole in Italia può abortire – aggiunge all’Adnkronos – forse non sa che qui in Sicilia le percentuali di medici obiettori toccano tassi dell’85%”. In sottofondo, cori e cartelli contro i cavalli di battaglia della campagna elettorale di FdI. “Ma quale Stato, ma quale Dio, sul mio corpo decido io”, “Vattene, non toccare il reddito”, “Meglio porco che fascista”, “La 194 non si tocca la difenderemo con la lotta”.

I manifestanti si sono poi spostati nelle strade del centro, fino ad arrivare in via Mariano Stabile. Qui lo scontro si alza. Qualcuno lancia una bottiglietta d’acqua (ora sequestrata dalle forze dell’ordine) e parte la carica degli agenti. Una cronista di Repubblica viene colpita con un manganello. Nessuno rimane ferito ma un ragazzo viene fermato e portato via con la volante. Ancora qualche contestazione poi il gruppo si disperde. Una trentina di ragazzi si spostano sotto la questura: “Senza Marco non ce ne andiamo”, gridano all’indirizzo degli uffici in cui è stato portato il giovane. Che, più tardi, verrà rilasciato.

Meloni contestata a Palermo, Letta: “La destra ha la logica del vittimismo”. La questura di Palermo: “Nessun contatto con le forze dell’ordine”

“Contestazioni a Meloni? Ieri sera anche a me a Napoli è successo, abbiamo parlato, ognuno ha i suoi contestatori”, ha detto il leader del Pd, Enrico Letta, ospite ieri sera a diMartedì su La7. “La destra ha la logica del vittimismo, Meloni non ha ancora chiesto scusa per il video della donna ucraina violentata a Piacenza”. Nel frattempo, sulla questione si è espressa pure la questura di Palermo, che in una nota ha scritto negando gli scontri:

Si è svolto regolarmente il comizio che questa sera ha visto a Palermo l’onorevole Meloni su un palco allestito a Piazza Politeama senza che si registrassero turbative al suo regolare svolgimento. Un gruppo di circa cinquanta aderenti a gruppi antagonisti ha cercato di raggiungere Piazza Politeama con l’intento di creare turbative all’iniziativa elettorale. L’articolato dispositivo di ordine e sicurezza pubblica disposto dalla Questura nel perimetro esterno della piazza e che ha visto un significativo impiego delle Forze dell’ordine ha consentito di intercettare a debita distanza dal luogo del comizio il citato gruppo di contestatori, non consentendo loro di raggiungere la piazza. Nel corso di più episodi di contenimento dei manifestanti nell’ambito di una manifestazione non preavvisata, non si sono registrati né momenti di contatto con le Forze dell’ordine né cariche da parte della Polizia.

I cordoni delle Forze dell’ordine hanno evitato, attraverso i dispositivi di sbarramento, che da tale manifestazione potessero derivare potenziali disordini. Nei frangenti un operatore della Digos veniva raggiunto al volto da un pugno sferrato da uno dei manifestanti, mentre in un altro frangente un manifestante veniva bloccato dopo avere lanciato una bottiglia nei confronti delle Forze dell’ordine e la sua posizione in questi momenti è al vaglio degli investigatori. Sono state realizzate continue riprese da parte degli operatori della Polizia Scientifica, attraverso il cui esame sono in corso le operazioni di identificazione utili al successivo deferimento dei responsabili di episodi violenti all’Autorità Giudiziaria.

 

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