Mediaset lancia un'OPA su Rai Way

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2015-02-25

L’annuncio sul Corriere della Sera: 1,22 miliardi di euro per le torri della Rai sbarcate da tre mesi in Borsa. L’acquisto è subordinato alle decisioni dell’azionista di controllo, viale Mazzini

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Mediaset lancia un’offerta pubblica di acquisto (OPA) e scambio su Rai Way attraverso la Ei Towers, per un controvalore di 1,22 miliardi di euro. Il Corriere della Sera, in un articolo a firma di Fabrizio Massaro, dà la notizia oggi. Rai Way è l’azienda che raggruppa le torri attraverso cui si forma la rete di diffusione e gestione del segnale radiofonico della Rai. Dal novembre 2014 è quotata a Piazza Affari con un flottante che si attesta al 30,5%: il restante è di proprietà della Rai. L’Offerta PUbblica di Acquisto e Scambio è un’offerta al mercato per rilevare o scambiare con azioni (in questo caso Mediaset) le azioni di un’altra società e deve sottostare a regole ben precise.
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MEDIASET LANCIA UN’OPA SU RAI WAY
L’obiettivo di Mediaset, che non a caso usa la sua Ei Towers, è quella di mettere sotto un unico tetto l’intero polo dell’infrastruttura nazionale televisiva, che consta in totale di cinquemila antenne. Spiega il Corriere che l’OPA è totalitaria e prevede un totale di 4,50 euro per azione come controvalore, così distribuiti: il 60% in contanti e il restante sotto forma di azioni Ei Towers:

Per gli azionisti di Rai Way il guadagno implicito è del 22% rispetto ai prezzi attuali e del 52,7% riguardo alla quotazione dello scorso 19 novembre, quando Rai Way arrivò a Piazza Affari. In totale saranno offerti 851,3 milioni in contanti, per i quali si farà ricorso a un prestito da parte di un istituto internazionale, e 374 milioni in azioni.
L’operazione, che tra aumento di capitale di Ei Towers da 370 milioni e successiva opas dovrebbe concludersi entro l’estate del 2015, è condizionata a diversi aspetti: intanto all’autorizzazione dell’antitrust; quindi all’accettazione da parte della Rai, visto che l’offerta non sarà efficace se non aderirà almeno il 66,7% del capitale e Viale Mazzini ne controlla saldamente il 65%; infine al fatto che il ministro dello Sviluppo economico autorizzi la Rai allo svolgimento delle attività di servizio pubblico su Rai Way anche dopo l’acquisto da parte del suo diretto concorrente.

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L’azionariato di Ei Towers vede Mediaset controllare il 40% della società attraverso la Elettronica Industriale SPA; il resto è ufficialmente sul mercato, anche se il fondo USA BlackRock dichiara una partecipazione del 10%. Ovviamente l’azienda si impegna a garantire l’accesso all’infrastruttura a tutti gli operatori radiotelevisivi  «in modo indipendente, secondo termini trasparenti e non discriminatori » e poi «aprirà sempre più la propria infrastruttura, in prospettiva, agli operatori di telecomunicazioni». Ma, spiega il Corriere:

Di fatto Mediaset e Rai si ritroverebbero socie nella stessa azienda delle torri che coprono l’intero territorio nazionale. Se la Rai aderisse all’offerta, si ritroverebbe con circa il 15% della nuova società. Per molti versi è un’operazione simile a quella che l’altro ramo della famiglia Berlusconi, Mondadori, vorrebbe realizzare acquistando il ramo libri della Rcs (che edita il Corriere della Sera). E in quanto tale non mancherà di scatenare polemiche per il ruolo di Berlusconi e la partnership tra Mediaset e la tv di Stato, oggetto di una prossima riforma da parte del governo Renzi.
 

Il colpo di scena spiega anche perché qualche tempo fa Fininvest ha messo sul mercato il 7% di Mediaset per ricavarne 390 milioni: è altamente probabile che la liquidità servisse al lancio dell’OPA. Che rischia comunque di essere bloccata e scatenerà tante polemiche per i rischi di accentramento sul mercato. Sulla Rai, poi, è l’azienda (e quindi in ultima analisi il suo azionista, il Tesoro) a dover decidere, insieme alla politica. Sarà complicato.

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