Politica
Matteo Renzi rinuncia a Palazzo Chigi?
neXtQuotidiano 29/01/2017
Il segretario del PD racconta ai suoi che anche in caso di vittoria potrebbe non chiedere la poltrona di premier. E poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata…
Maria Teresa Meli sul Corriere della Sera racconta che ieri Matteo Renzi al Palacongressi, parlando con i mitici “suoi”, avrebbe ventilato la possibilità di non andare a Palazzo Chigi anche in caso di vittoria del Partito Democratico alle elezioni:
Insomma, la manovra e i vitalizi potrebbero diventare delle formidabili armi per la campagna elettorale dei grillini. E questo è esattamente ciò che Renzi non vuole. Ma chiacchierando con i suoi, dopo il discorso, il segretario si lascia sfuggire una notizia: «Non ho talmente voglia di rivincita che sto pensando che anche in caso di vittoria potrei rinunciare ad andare a Palazzo Chigi». Già, secondo Renzi alla guida del governo potrebbero invece andare Graziano Delrio o Paolo Gentiloni: «In questo caso io mi ritaglierei il ruolo di king maker per fare la campagna elettorale e le liste». Già, le liste, con quei cento nomi bloccati che permettono al segretario di «rinnovare il partito».
Probabile che qualcuno gli chieda di scegliere i candidati a un posto sicuro con le primarie, però il leader non sembra affatto intenzionato a percorrere questa strada. Ma in questo caso quanti seggi blindati potrebbero andare alla minoranza? Ieri al Palacongressi circolava una cifra: dieci (alla Camera ovviamente).
Un racconto che ha del fantascientifico: nella prossima campagna elettorale il PD, come tutti gli altri partiti, dirà pubblicamente chi sarà il suo candidato a Palazzo Chigi in caso di vittoria alle elezioni. Questo candidato non può essere che Renzi. E che lo stesso Renzi dopo aver fatto la campagna elettorale e addirittura vinto (?) decida di rinunciare alla carica pare ipotesi irreale. A meno che non si tratti di una vittoria “monca” e per ottenere la maggioranza in entrambi i rami del parlamento serva un’alleanza con un altro partito (Forza Italia). Tanto più che la prossima rappresentanza parlamentare del Partito Democratico sarà, a differenza di questa, ben più affollata di renziani.